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Accoglienza a Gorizia: depositato esposto presso la Procura della Repubblica

Lo scorso venerdì 11 dicembre, le associazioni Tenda per la Pace e i Diritti (referente territoriale per la Campagna LasciateCIEntrare), Forum Gorizia, e una rete di singoli cittadini attivi sul territorio, hanno presentato alla Procura della Repubblica di Gorizia un esposto relativo all’operato delle istituzioni nella gestione dell’accoglienza dei richiedenti asilo dal novembre 2013 ad oggi.

Ripercorrendo gli episodi più salienti degli ultimi due anni, l’esposto chiede di fare luce sull’operato di istituzioni quali il Comune e la Prefettura di Gorizia e sulle possibili responsabilità per le numerose e accertate violazioni di diritti umani nei confronti dei richiedenti asilo presenti in provincia. Come viene illustrato nel testo, la presenza di accampamenti di richiedenti asilo lungo il fiume Isonzo, lungi dall’essere ascrivibile ad una situazione “emergenziale”, è il risultato di una mai avvenuta predisposizione di un sistema di accoglienza strutturato. La morte di Taimur (7/08/2015), che viveva accampato insieme ad altre decine di richiedenti asilo sulle rive del fiume Isonzo, rappresenta il culmine di una situazione di ordinaria passività e negligenza che tuttavia non ha prodotto significativi cambiamenti nella gestione dell’accoglienza nella città .

Abuso d’ufficio, omissione d’atti d’ufficio, omissione di soccorso e omicidio colposo sono le ipotesi di reato avanzate nell’esposto nei confronti di chi non ha fatto nulla per evitare questa tragedia.

A distanza di un anno e mezzo dalla deposizione di un esposto volto a far chiarezza sugli avvenimenti dell’agosto 2013 avvenuti nell’ex CIE di Gradisca, il testo presentato mercoledì scorso evidenzia come la riapertura di quegli stessi locali (già oggetto di denuncia per mancanza di requisiti strutturali) sia diventata una pratica costante per evitare di individuare strutture adeguate.

La situazione, ad oggi, non è cambiata, e il sistema di accoglienza a Gorizia si regge quasi esclusivamente sul lavoro dei volontari. In una nota recente relativa all’intervento di Medici Senza Frontiere in città, l’organizzazione chiedeva alle autorità locali di “rispettare i propri obblighi e di impegnarsi nell’accoglienza, fornendo e gestendo spazi idonei, dove le persone possano essere accolte con un riparo, cibo, servizi igienici e assistenza medica”.

Gli attivisti della Campagna LasciateCIEntrare, che da qualche anno monitora il sistema dell’accoglienza italiano, commentano così la situazione goriziana:

Quella di Gorizia ci è apparsa sin dall’inizio come estremamente grave e necessaria di un intervento delle autorità perché, in base a quanto osservato e raccolto, a Gorizia si compivano abusi e omissioni che nuocevano i principi fondamentali della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo. Non possiamo definire quella che abbiamo incontrato una politica di accoglienza degna di un paese civile che ha e riceve tutte le risorse per poter garantire ai profughi standard di vita decenti e dignitosi“.

Le associazioni e i singoli firmatari auspicano che l’esposto – risultato di un collettivo lavoro di documentazione durato mesi – sia non solo strumento per l’accertamento delle responsabilità per la situazione di ‘non accoglienza’ goriziana, ma che divenga anche esempio della sempre più necessaria azione di monitoraggio del trattamento dei richiedenti asilo nel nostro paese da parte della società civile.

Genni Fabrizio – Tenda per la Pace e i Diritti
Anna Di Gianantonio – Forum Gorizia
Marta Pacor – Coordinamento Refugees Welcome to Italy – FVG
Barbara Franzot

Per informazioni e contatti:
Andrea Bellavite – [email protected]