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Alpi: militanti di estrema destra bloccano il Passo della Scala, luogo di passaggio dei migranti

Le Monde, 21 aprile 2018

Photo credit: Romain Lafabregue / AFP

traduzione di Laura Di Gennaro

L’azione di un centinaio di militanti di Generazione Identitaria (GI) di sabato 21 aprile al Passo della Scala (nella regione delle Hautes Alpes) è stata tema di discussione durante il dibattito sulla legge asilo e immigrazione all’Assemblea nazionale francese. In reazione all’iniziativa di alcuni membri del movimento di estrema destra, che hanno bloccato la zona di passaggio di migranti, per “assicurare che nessun clandestino possa tornare in Francia”, Jean-Luc Mélenchon ha interpellato il Ministro degli Interni francese, Gérard Collomb.

Il capofila del movimento La France Insoumise ha chiesto al Governo “cosa conta di fare per impedire che, da questo momento in poi, le frontiere siano protette dagli amici di Marine Le Pen”. L’intervento dei militanti di GI ha provocato un’ondata di reazioni indignate da parte di numerose figure politiche.

Il passo, che culmina a 1.762 metri, si trova a sei chilometri dalla frontiera ed è un “punto strategico di passaggio dei clandestini” provenienti dal territorio italiano, ha dichiarato un portavoce di GI, Romain Espino, che denuncia “la mancanza di coraggio delle istituzioni pubbliche”. “Con un po’ di buona volontà, è possibile tenere sotto controllo l’immigrazione e le frontiere”.

Il gruppo, composto principalmente da militanti francesi, conta anche italiani, ungheresi, danesi, austriaci, inglesi e tedeschi.

“Frontiera simbolica”

L’ascesa del passo, con l’aiuto di racchette da neve, è iniziata poco dopo le 9. Gli attivisti hanno creato una “frontiera simbolica”, utilizzando delle recinzioni da cantiere, e hanno manifestato l’intenzione di passare la notte sul passo. Il loro gesto intende “spiegare ad eventuali migranti che non è affatto umano far credere a chi attraversa il Mediterraneo o le Alpi innevate che questi percorsi non presentino rischi. È falso”, dichiara Romain Espino. “Non troveranno l’Eldorado, è immorale. E a pagarne le spese è il popolo francese”, aggiunge.

Secondo la Prefettura regionale, l’operazione si è “svolta senza agitazioni di sorta”, e una “parte” dei militanti “avevano già abbandonato l’area” ad inizio serata. “La Prefettura e le forze dell’ordine continuano a vigilare attentamente sul procedere dell’operazione, in modo da prevenire disturbi all’ordine pubblico e da garantire il rispetto della legge”, sottolinea la Prefettura in un comunicato. Nel pomeriggio di sabato sul posto non erano presenti forze dell’ordine.

“Clima pesante”

Tra le fila dell’Assemblea nazionale francese numerosi politici, soprattutto di sinistra, hanno condannato l’intervento dei militanti di estrema destra. Laurence Rossignol, senatrice socialista del dipartimento dell’Oise ed ex ministro delle famiglie, denuncia un “clima pesante” in un suo tweet. Anche la senatrice (Europa Ecologia – I Verdi) di Parigi Esther Benbassa ha fatto un parallelo tra gli studenti che occupano le università, subito sgomberati, e “le milizie impegnate nella caccia ai migranti”, per cui “va bene?”, contestando così uno Stato di diritto che utilizza due pesi e due misure. La segretaria nazionale del Partito di Sinistra, Laurence Pache, chiama in causa Gérard Collomb, accusandolo di “legittimare la caccia ai migranti”.

Ian Brossat, assessore di Parigi del partito comunista, denuncia “una porcheria passata sotto silenzio”, che non sarà oggetto di condanna quanto lo è stato il “reato di solidarietà”. Nathalie Goulet, senatrice (Unione Democratici e Indipendenti – UDI) del dipartimento dell’Orne, accusa il movimento di “gesti ignobili e indegni”, mentre il deputato LRM (La République en Marche) François-Michel Lambert definisce gli attivisti “una banda di cretini”. Il viceministro degli interni, Jacqueline Gourault, ha assicurato che “le forze dello Stato [erano] pienamente mobilitate per assicurare l’ordine pubblico al Passo della Scala”.

La pressione migratoria resta “forte”

Nel corso dell’ultimo anno, la regione francese delle Hautes-Alpes ha visto aumentare esponenzialmente l’arrivo di giovani migranti, provenienti principalmente dalla Guinea Conakry e dalla Costa d’Avorio, nonostante questo paese sia la prima potenza economica dell’Africa occidentale. Il numero di guineani e ivoriani supera di netto quello di migranti di altre nazionalità, in larghissima parte, comunque, africani dell’ovest. Secondo la Prefettura francese, nel 2016 sono stati 315 gli irregolari respinti nuovamente in Italia, e nel 2017 la cifra si attesta a 1900.

La pressione migratoria resta “forte” sull’insieme della frontiera franco-italiana, ha rilevato venerdì sera il ministro degli interni Gérard Collomb, ricordando che nel 2017 sono stati decretati 50.000 dinieghi.

Abbiamo deciso di mantenere i controlli alle frontiere per altri sei mesi”, ha aggiunto successivamente davanti ai deputati durante il dibattito per il progetto di legge asilo-immigrazione, un testo molto controverso, definito dal partito I Repubblicani una “legge inutile”, “disumana” secondo la sinistra.

Fondata nel 2012, Generazione Identitaria ha affittato in luglio 2017 un’imbarcazione, la C-Star, per lanciare la campagna “Defend Europe” nel Mediterraneo, con l’obiettivo di ostacolare le ONG negli interventi di soccorso in mare in favore dei migranti. Giunta il 5 agosto al largo della Libia, l’operazione è terminata il 17 dello stesso mese. Il movimento privilegia azioni a forte impatto mediatico, come la costruzione di un muro davanti ad un futuro centro di accoglienza per richiedenti asilo a Montpellier, a settembre 2016, o le scorribande organizzate nell’inverno 2013 per fornire aiuti a senzatetto, ma solo se “100% francesi”.