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dal Corriere Adriatico del 15 febbraio 2008

Ancona – Permessi di soggiorno in Comune

Ancona tra le città che sperimenteranno il rilascio dei documenti

Sturani presente al vertice di Roma “E’ giusto che la pratica diventi una funzione amministrativa”
Ieri l’incontro al ministero dell’Interno. Si potrebbe partire in un paio di mesi

Ancona è tra le nove città (o comprensori) d’Italia che sperimenterà il rilascio dei permessi di soggiorno da parte dei Comuni. E si parte a tamburo battente, in un paio di mesi. L’obiettivo è fare in modo che i tempi di rilascio dei rinnovi dei documenti scendano dagli attuali 200 giorni a 70 giorni. L’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni ha anche chiesto che – a fronte di una spesa inferiore (attualmente gli immigrati pagano 30 euro) – i permessi durino il doppio del tempo. Per concordare come attuare la direttiva che il ministro Amato ha emanato il 5 febbraio scorso, i Comuni che si sono prestati ad una sperimentazione (Ancona, appunto, insieme a Lecce, Brescia, Padova, Prato, Firenze, Ravenna, il consorzio dei comuni di Portogruaro e i 223 comuni della provincia autonoma di Trento) e il sottosegretario Marcella Lucidi si sono incontrati ieri mattina al ministero.

Non saranno più le Poste, infatti, ma gli stessi Comuni ad avviare e curare, in rapporto diretto con le questure, il rinnovo del permesso di soggiorno. Sarà presto istituita un’agenda telematica condivisa tra questure, sportelli unici e uffici postali, in modo che, contemporaneamente alla presentazione dell’istanza, lo straniero possa subito sapere il giorno dell’appuntamento in questura. Per il rilascio del primo permesso di soggiorno, invece, sarà lo sportello unico a dare all’immigrato la data di convocazione presso l’ufficio immigrazione della questura di riferimento, senza aspettare – come avviene ora – di averla tramite raccomandata postale.

“Abbiamo dato la nostra disponibilità – dice il sindaco Sturani, vice presidente dell’Anci nazionale per le politiche sull’immigrazione -, pensiamo che sia giusto che il rilascio dei rinnovi diventi una funzione amministrativa e abbia tempi certi. Il ministro vuole andare avanti celermente e noi siamo d’accordo”.

Nei giorni scorsi erano intervenuti sul caso, sollecitando proprio una soluzione in questa direzione, i consiglieri comunali stranieri aggiunti Sheikh A. Mohammed e Liu Cheng, esprimendo “solidarietà agli immigrati, ai cittadini ed alle imprese per i disagi causati dai ritardi nelle procedure di richiesta o rinnovo dei permessi di soggiorno”. “Troviamo assurdo dovere aspettare nove mesi per avere un permesso di soggiorno – dicevano i due consiglieri -. Siamo sconcertati dalla breve durata dei permessi di soggiorno che costringe gli immigrati – una volta ritirato il documento in questura – a riconsegnarlo dopo poco tempo per il rinnovo. Molti altri problemi nasceranno sicuramente anche dal recente divieto di rilascio della carta di soggiorno per asilo politico oppure dalla nuova procedura per attualizzare la residenza nel permesso di soggiorno per la quale non è più sufficiente apporre un semplice timbro in Questura ma è necessario produrre numerosi documenti e sottoporsi a lunghe file. Gli immigrati, al pari degli altri cittadini, devono chiedere al Comune di residenza tali documenti”.