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Bangladesh – Protezione umanitaria al richiedente. Valutati dal Giudice anche i “motivi economici” che hanno costretto il cittadino a lasciare il Paese

Tribunale di Genova, ordinanza del 28 settembre 2016

Foto tratta da Amnesty International

Con questa ordinanza il Tribunale di Genova riconosce la protezione umanitaria a cittadino bengalese.
La Commissione Territoriale aveva respinto la richiesta di protezione internazionale considerando il suo racconto “generico, approssimativo e lacunoso“.
Il Giudice, invece, ha voluto sottolineare che il racconto del ricorrente è “adeguatamente articolato e preciso“, precisando che “ha riferito la stessa versione dei fatti sia in sede di audizione amministrativa che sia in sede di audizione giudiziale, in particolare all’udienza in Tribunale è parso del tutto attendibile e credibile“.
La valutazione del Giudice è molto interessante poiché riconduce ai motivi della fuga dal Paese sia le minacce ricevute per l’appartenenza politica ad un partito, ma considerando anche i “motivi economici”, valutati “unitamente all’attuale situazione complessiva del suo Paese (economica, politica e sociale), come pure alla situazione personale e familiare del ricorrente, risultando quindi del tutto comprensibile la conclusione dello stesso di non poter pensare in termini minimamente positivi ad un suo rientro in Bangladesh“.
Come in analoghe sentenze il Giudice ha considerato attendibili le fonti utilizzate dal difensore (come il rapporto di Amnesty International sul Bangladesh) per considerare il paese in una fase molto critica, con gravi problemi di ordine pubblico, forti limitazioni alle libertà fondamentali, violenze perpetrate nei confronti delle persone più deboli e indifese, risultando in particolare violenti scontri tra i sostenitori dei due partiti politici che da decenni si contendono il potere.

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Tribunale di Genova, ordinanza del 28 settembre 2016