La manifestazione indetta da decine di organizzazioni e movimenti cittadini contro il progetto di riapertura del CIE di Via Mattei a Bologna, acquista ulteriore senso dopo le ultime stragi nel Mediterraneo. I centri di detenzione amministrativa, per come li abbiamo conosciuti da vicino nel nostro territorio, sono un anello importante di un sistema articolato composto di misure legislative, poliziesche, militari, ma anche umanitarie, con cui a donne e uomini che decidono di sottrarsi ad un presente di conflitti, persecuzioni, miseria e sfruttamento viene impedita la libertà di muoversi e di scegliere dove ricominciare una vita nuova.
Manifestare per la chiusura definitiva di tutti i CIE significa dare una risposta concreta anche all’ipocrisia di Renzi e Alfano (e dell politica istituzionale in generale) che scaricano le responsabilità delle proprie politiche su un’Europa astratta. Noi crediamo e costruiamo invece con percorsi quotidiani di autorganizzazione e lotta una Europa alternativa a quella di Frontex e Mare Nostrum, ispirata alle libertà contenute nella Carta di Lampedusa. Asilo europeo, libertà di scelta, diritto di soggiorno, canali di accesso regolare sono proposte concrete per una Europa di cui facciamo parte e nella quale rivendichiamo spazio e intervento. Le mobilitazioni #Mayofsolidarity promosse da Blockupy contro l’austerità e la precarietà imposta a tutti dalla Troika sono cominciate!
Aggiornamenti su www.globalproject.info
Cs TPO
Domenica 18 maggio ore 16
Piazza XX Settembre, Bologna
Praticare il dissenso, solidarietà senza confini: impedire la riapertura del CIE di via Mattei.