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Bologna – Violata la zona rossa del CPT di Via Mattei

Le corrispondenze dall'interno del CPT

Con questo striscione cinque disobbedienti sono entrati nella mattinata di mercoledì 28 gennaio nel CPT di Via Mattei. Scavalcando il muro il gruppo è penetrato nel primo anello di recinzione che circonda il CPT, balzato tristemente alla cronaca di recente per l’apertura di un’indagine per la somministrazione di barbiturici ai detenuti e per un pestaggio da parte delle Forze dell’ordine e Croce Rossa ai loro danni nel marzo del 2003.

Fuori dal centro tanti i manifestanti che con sound system e striscioni hanno sotenuto l’iniziativa e comunicato con i migranti saliti sulle tettoie. Lanciati attraverso le recinzioni sono arrivati i messaggi dei reclusi dentro il centro, foglietti in cui si poteva leggere “Non siamo criminali, siamo sequestrati e trattati come cani. Chiediamo giustizia e aiuto”. Sulle pareti interne del Cpt i detenuti hanno anche scritto “Cpt come lager nazisti”.
Il sound system dei disobbedienti, in italiano, inglese, francese e spagnolo ha chiesto la chiusura di tutti i centri di permanenza temporanea e ha ribadito la determinazione ad insorgere contro queste strutture di internamento coatto e illegale.