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Bolzano, una circolare della Provincia butta in strada i richiedenti asilo anche vulnerabili

Oggi in Trentino Alto Adige si celebra la prima Giornata della Memoria e dell’Accoglienza e comincia ufficialmente la settimana dell’accoglienza. L’evento, che si svolge in varie città di tutta la regione e toccherà luoghi altamente simbolici come il confine del Brennero, avrà il tema dei richiedenti protezione internazionale al centro delle iniziative.
Sarà forse per celebrare questa ricorrenza che la Provincia di Bolzano sta buttando per strada circa 100 famiglie con bambini. Con una circolare (che trovate in allegato: pagina 1 e 2 ) a firma del direttore di Ripartizione politiche sociali Luca Critelli, in violazione di svariati diritti, anche fondamentali, la Provincia ha infatti deciso di revocare la possibilità di essere accolti a tutti coloro i quali, benché vulnerabili, siano arrivati sul territorio per chiedere asilo senza essere inviati direttamente dal Ministero.
Una circolare, ne siamo certi, che verrà spazzata via al primo ricorso, ma che nel frattempo farà sì che famiglie con bambini di pochi mesi siano costrette a dormire all’aperto in autunno inoltrato.

La motivazione che ha spinto la Provincia di Bolzano ad agire in questo modo scellerato è molto semplice: i richiedenti protezione internazionale, non trovando adeguata sistemazione, dovrebbero allontanarsi dal territorio per alleviare il peso sui servizi sociali della Provincia più ricca d’Italia e per intasare i sistemi vicini, in un’incredibile dimostrazione di egoismo suicida. D’altronde, come è stato denunciato in più occasioni da operatori dell’accoglienza e volontari, la Provincia bolzanina nonostante i ripetuti appelli si rifiuta di aderire allo SPRAR, ma cosa ben più grave non offre un’accoglienza dignitosa alle persone che fanno richiesta d’asilo, lasciandole senza servizi essenziali ai quali avrebbero diritto come la scuola d’italiano, l’orientamento legale, offerte formative ecc. 1
Bolzano, da quando il confine con l’Austria è diventato meno permeabile, ha avuto un leggero aumento di persone bloccate sul territorio e costrette a far richiesta d’asilo in Italia. Ma le presenze – all’incirca 1.400 rifugiati su una popolazione che supera i 500 mila abitanti – se rapportate ad altre zone del Paese, non sono certamente emergenziali viste le possibilità ricettive.

La stessa Caritas di Bolzano, in protesta con la circolare Critelli, ha chiuso il suo servizio di consulenza per richiedenti asilo, sostenendo che questa circolare rende del tutto inutile il servizio. Le parole di Paolo Valente, direttore della Caritas, al quotidiano Alto Adige e al magazine Salto.bz sono state altrettanto dure. “In questo modo spaccano le famiglie e lasciano sulla strada persone, in particolare donne con bambini o in gravidanza e minori con più di 14 anni, che arrivano da situazioni disperate: è inaccettabile. Per questo abbiamo risposto chiudendo il Centro consulenza profughi e sospeso la nostra partecipazione al Nucleo di accoglienza”.
Contro le nuove disposizioni venerdì un gruppo di migranti ha protestato in piazza nel capoluogo e i volontari di Bozen Accoglie hanno contattato gli avvocati dell’ASGI per fare ricorso contro la circolare e sono in procinto di lanciare un appuntamento pubblico per chiederne l’immediata revoca.

  1. http://www.meltingpot.org/A-Bolzano-240-richiedenti-asilo-fuori-accoglienza.html

Antenne Migranti

Antenne Migranti, monitoraggio lungo la rotta del Brennero.
Un progetto finalizzato al monitoraggio della situazione dei migranti nelle stazioni e nelle città sulla linea Verona-Brennero, sostenuto dalla Fondazione Langer e da un contributo di Open Society.
Collabora con ASGI - Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione per consulenze, casi di presa in carico legale e per azioni di formazione congiunta.