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CPT – La Commissione “promuove” il Serraino Vulpitta di Trapani

Comunicato stampa del Coordinamento per la Pace – Trapani

Lunedì 6 novembre si è consumato a Trapani un ulteriore atto di mistificazione e disinformazione da parte del governo di Centrosinistra.
La Commissione ministeriale sui Centri di Permanenza Temporanea, fortemente voluta dal ministro Amato, è calata in quel di Trapani per assolvere definitivamente il CPT “Vulpitta” e lavare così in un bagno di ipocrisia la cattiva coscienza di un’intera classe politica.
Il presidente De Mistura, in conferenza stampa si è addirittura definito impressionato dalle «caratteristiche di operatività» del “Serraino Vulpitta” definendolo «funzionale» nonostante la vetustà dell’edificio.
Ancora una volta, così come è successo lo scorso agosto (in occasione della risibile ispezione di un altro emissario del governo, il sottosegretario Lucidi), sono state tessute le lodi dei campi di internamento per immigrati della nostra città.
Non una parola sui tentativi di fuga, sulle proteste degli immigrati, sugli atti di autolesionismo, sui tentati suicidi che scandiscono da anni (e fino ad alcune settimane fa) la quotidianità di questi luoghi della segregazione.
Non una parola sui morti del 1999, né un accenno sulla sostanza vera della questione: i Centri di Permanenza Temporanea – quand’anche avessero le sbarre d’oro – sono e restano spazi di eccezione in cui le persone sono trattenute contro la loro volontà e al di là di ogni principio umano e giuridico. Nei Centri di Permanenza Temporanea le persone sono imprigionate per il solo fatto di essere immigrate, di appartenere a una categoria sociale che la legge criminalizza e reprime.
L’anticipazione offerta da De Mistura secondo cui sarebbe opportuno costruire a Trapani un centro di prima accoglienza sul modello di Lampedusa, ci inquieta non poco: sappiamo bene cosa rappresentano queste zone grigie che la legge smette di chiamare con il loro nome ma che assolvono, né più né meno, alle stesse funzioni segregative dei CPT.
Ci dissociamo radicalmente da tutti quei soggetti individuali e collettivi che, ergendosi a rappresentanti dell’associazionismo o del terzo settore, offrono la loro disponibilità nel legittimare e interloquire con la Commissione sui CPT assumendo posizioni talmente ambigue da risultare indecifrabili e insostenibili.
Sottolineiamo infine il servilismo con il quale certa informazione locale ha propagandato l’immagine di un CPT vivibile e accogliente quasi fosse lo specchio di una Trapani ospitale e progressista: la stessa Trapani del potere mafioso, del lavoro nero, dello sfruttamento degli immigrati nelle campagne, dell’abuso delle prostitute e delle lavoratrici dell’Est di cui è piena la cronaca degli ultimi tempi.
Noi non ci lasciamo certamente irretire da questa propaganda governativa e continueremo a squarciare il velo dell’ipocrisia ribadendo con grande convinzione la nostra condanna dell’esistenza dei Centri di Permanenza Temporanea, pretendendo la loro chiusura e il rispetto dell’inalienabile e universale diritto alla libertà di movimento per tutte e tutti.

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