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Melting Pot Europa sostiene l'iniziativa

Calcio e migranti – Renzo Ulivieri e Bruno Bartolozzi presentano la Polisportiva San Precario

La prima sfida quella per la regolarizzazione delle vittime di tratta

Non è usuale per Melting Pot Europa parlare di calcio, calciopoli e partite. Ma la sfida lanciata dalla Polisportiva San Precario ha catturato il nostro sostegno.
In questi giorni, in cui le tragedie del mare riempiono le cronache, abbia scelto di dare spazio anche a questa iniziativa che vuole aprire una strada perchè, almeno nello sport, i confini e le barriere che i migranti devono quotidianamente superare vengano abbattuti.

La squadra è stata presentata martedì 3 marzo allo Sherwood Festival durante un dibattito intitolato “da calciopoli alla Polisportiva San Precario”.
Due gli ospiti di eccezione: Bruno Bartolozzi caporedattore del “Corriere dello Sport-Stadio”, giornalista, scrittore, ex responsabile dell’ufficio stampa del F.C.Internazionale di Milano, e Renzo Ulivieri, tecnico di Bologna, Parma, Vicenza, Padova e attuale Presidente dell’Associazione Italiana Allenatori.

Il progetto nasce dall’idea di costruire una squadra che sappia restituire al calcio le passioni, i desideri, le speranze che il businness dello spettacolo del football sembra aver trasformato in indici di borsa e quotazioni stellari, così recita il primo comunicato emanato dalla Polisportiva.
La squadra, che dall’inizio della prossima stagione prenderà parte al campionato di terza categoria, ha l’ambizione di rappresentare quella faccia dello sport troppo spesso dimenticata, affrontando, proprio a partire dal campo e senza rinunciare all’agonismo ed alla voglia di vincere, il tema dei diritti, della pace, dell’anti-razzismo. Il terzo tempo come nel rugby, in cui le squadre che fino a qualche minuto prima si sono affrontate in campo possano vivere momenti di socialità e condivisione, ma anche e soprattutto la battaglia contro il fenomeno del “foot-drain” , la tratta dei giovani calciatori stranieri, sono le prime proposte che arrivano dall’iniziativa.

Proprio introno a questo ultimo punto, il Progetto Melting Pot Europa ha scelto di affiancare e sostenere il percorso della Polisportiva San Precario.

Il caso da cui l’iniziativa ha preso spunto, è stato seguito proprio dal nostro progetto, insieme alla redazione della trasmissione “Sport alla rovescia”, ed all’Associazione Razzismo Stop, e riguarda la vicenda di sei minori nigeriani vittime di tratta, abbandonati senza documenti nella città di Padova. Ai giovani non era stato riconosciuto lo status di minori non accompagnati ed oggi si trovano nel nostro paese in condizioni di soggiorno irregolare.

Tentare la strada della regolarizzazione attraverso lo sport, questa la missione proposta dalla Polisportiva, con l’intento di condurre una battaglia per eliminare le barriere che ostacolano la possibilità di ingresso regolare nel nostro paese per i calciatori che volessero partecipare a campionati dilettanti.
Le disposizioni della F.I.G.C, così sembra, si pongono come obiettivo quello di contrastare proprio il fenomeno del “foot-drain“, ma incomprensibilmente vietano l’accesso anche per gli stranieri dilettanti maggiorenni.
Inoltre, il fenomeno della tratta dei minori in ambito sportivo è una realtà che già esiste e che, proprio per i canali di illegalità attraverso i quali si perfeziona, rende ancor più difficle il controllo sulle situazioni di sfruttamento.

Nicola Grigion, Melting Pot Europa

La neonata Polisportiva sta sperimentando una forma auto-gestita di “azionariato popolare”,, non essendo evidentemente una società per azioni.
Per sostenere il progetto della Polisportiva San Precario, per diventare supporter tesserati, invia il tuo contributo a:

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ABI 05018
CAB 12101
CIN B

In allegato il primo comunicato della Polisportiva San Precario