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da La Repubblica del 24 ottobre 2006

Caltanissetta, nuove fughe dal Cpt

Sabato mattina dalle pagine di “Repubblica” un gruppo di africani denunciò pubblicamente d’aver assistito alla fuga dal Centro di prima accoglienza di Caltanissetta di decine di immigrati nordafricani. La smentita dei dirigenti della cooperativa “Albatros 1973”, che gestisce il Cpa-Cpt, fu immediata e indignata. Adesso si apprende che poche ore dopo, e cioè la notte tra sabato e domenica, fuggirono dal Cpa ventidue immigrati, imitati, la notte successiva, da altri quattordici. Per coincidenza erano tutti nordafricani. Dei trentaquattro fuggitivi, solo sei sono stati intercettati (si trovavano in uno scalo ferroviario, quello di San Cataldo, non lontano dal Centro). Tutti gli altri si sono dissolti nel nulla.

L’indagine della procura, anche con questi nuovi elementi, va avanti. La squadra mobile di Caltanissetta ieri mattina ha consegnato al procuratore aggiunto Roberto Di Natale un primo rapporto sul caso. Il contenuto è riservato, ma non è difficile immaginare che esso contenga un resoconto delle dichiarazioni fatte venerdì scorso alla polizia da sei degli immigrati intervistati da “Repubblica”. Hanno tutti confermato il racconto, aggiungendo nuovi particolari che dovrebbero consentire l’identificazione dei personaggi che affiancavano l’attività di interpreti e di mediatori culturali, a quella di commercianti illegali di carte telefoniche, capi di vestiario, vari generi di conforto e che, contemporaneamente, discriminavano gli africani di pelle nera e agevolavano, a volte dietro compenso, le fughe dei loro connazionali.

Ieri mattina una prima valutazione delle indagini svolte fino a oggi è stata fatta in un vertice tra il procuratore aggiunto Di Natale, il questore Filippo Piritore e i dirigenti della questura. Il prefetto di Caltanissetta, Pietro Lisi, ha annunciato che i controlli sul Centro gestito dalla cooperativa “Albatros 1973” saranno intensificati.

Intanto muove i primi passi anche l’inchiesta amministrativa ordinata dal ministero dell’Interno. Sono in arrivo a Caltanissetta gli ispettori del Viminale.
Gli undici autori della denuncia (due somali, un sudanese e otto eritrei) hanno trascorso anche la giornata di ieri ad Agrigento, nel Centro del programma nazionale asilo gestito dalla “Cooperativa Acuarinto”. Continuano a chiedere di essere trasferiti in una sede diversa e a manifestare preoccupazione per la loro sicurezza.

Intanto il deputato dei Ds Angelo Lo Maglio ha presentato un’interrogazione al presidente del Consiglio e al ministro dell’Interno col fine di “accertare la veridicità dei fatti, assolutamente gravi, che sono stati denunciati”. Secondo l’europarlamentare di Rifondazione comunista Giusto Catania, “quanto sta emergendo in questi giorni dimostra che i Centri di permanenza temporanea sono irriformabili e che, per questa ragione, vanno chiusi”. Richiesta avanzata anche dalla Cgil siciliana. Di “strumentalizzazione politica” parlano invece i parlamentari di Forza Italia Enzo Misuraca e Giuseppe Marinello. Per Iole Santelli, altra parlamentare forzista, la vicenda di Caltanissetta “non deve trasformarsi in una campagna politica volta alla chiusura dei centri”.