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Catania: inaugurazione della sede della Task force per la gestione dei migranti

Perchè diciamo no a Frontex, perchè diciamo sì ai diritti umani.

Il 26 giugno 2015 è stato firmato tra il Sindaco di Catania, Enzo Bianco, e il direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri, l’accordo per l’apertura a Catania, presso l’ex Monastero di Santa Chiara, del nuovo ufficio dell’Agenzia Frontex (operativo da marzo 2016) che si chiama EURTF e che sarà la sede di una task force regionale e che prevede l’invio in Sicilia di numerosi pattugliatori, elicotteri, aerei e forze di polizia. L’apertura di una sede di Frontex a Catania rappresenta una scelta gravissima che porterà ad un ulteriore incremento delle violazioni dei Diritti fondamentali dei migranti e ad un’ulteriore militarizzazione della Sicilia.

Ma cos’è Frontex? E’ l’agenzia europea per la gestione della cooperazione alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione Europea, è stata creata il 26 ottobre 2004 e ha tra i suoi compiti amministrare il sistema europeo di sorveglianza delle frontiere esterne (Eurosur), addestrare e fornire strumenti militari e tecnici alle forze di polizia presenti alle frontiere, realizzare operazioni di controllo e schedatura dei migranti (come “Mos Maiorum”) e organizzare deportazioni da porti e aeroporti europei.

FRONTEX SIGNIFICA VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI.
Come dimostrato da numerosi report e inchieste, le azioni militari di Frontex violano i Diritti Umani tra cui il diritto a emigrare, il diritto a chiedere protezione internazionale (che è un diritto individuale e di ogni essere umano) il principio di “non respingimento” e il divieto di espulsioni collettive (tra le attività di Frontex vi è il coordinamento e la realizzazione di respingimenti collettivi come quelli recenti dalla Grecia alla Turchia e quelli dagli aeroporti europei. Questi Diritti sono sanciti universalmente dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, dalla Carta Europea dei Diritti Fondamentali, dalla Convenzione di Ginevra, dalla stessa Costituzione Italiana e da altre normative europee ed internazionali.

FRONTEX SIGNIFICA SPESE INGENTI E INCONTROLLATE PER OPERAZIONI E MEZZI MILITARI.
Frontex svolge, in cooperazione con numerosi Paesi UE e non-UE, azioni di tipo militare incentrate sul controllo e sui respingimenti alle frontiere esterne dell’UE. Per l’Agenzia Frontex l’Unione Europea ha stanziato 642 milioni di euro in dieci anni. Il bilancio di Frontex nel 2015 è stato di 114 milioni e nel 2016 è di 254 milioni. Amnesty International nel rapporto del 2014 “Il costo umano della Fortezza Europa” afferma che tra il 2007 e il 2013 l’UE ha speso quasi due miliardi di euro per controllare le sue frontiere esterne e appena 700 milioni per assistere i richiedenti asilo.

FRONTEX SIGNIFICA MANCANZA DI CONTROLLI E TRASPARENZA NELLE OPERAZIONI E NEGLI ACCORDI ATTUATI.
Come più volte rilevato e denunciato, l’agenzia Frontex agisce in una sorta di “zona grigia” in cui i controlli e le informazioni sono poche e spesso segrete. E’ estremamente difficile ottenere informazioni sulle attività dell’agenzia in particolare su cosa fanno veramente nelle operazioni, chi lavora e dove, quanti e quali mezzi militari e personale usano, dove e quando organizzano operazioni di respingimento ed espulsione. A ciò si aggiungono gli accordi con i “Paesi terzi” non UE (come Libia, Egitto, Turchia, Bielorussia, Nigeria, Mauritania, Gambia…) in molti dei quali avvengono ripetute violazioni dei Diritti Umani.

FRONTEX SIGNIFICA SEMPRE PIÙ MILITARIZZAZIONE E RESPINGIMENTI, SEMPRE MENO SALVATAGGI E AIUTI.
Il mandato di Frontex non è salvare vite umane – come viene spesso ripetuto – quanto proteggere i confini e respingere i migranti in fuga da guerre, persecuzioni e povertà. Lo stesso direttore di Frontex ha detto che “il mandato di Frontex non è condurre operazioni di salvataggio in mare”. Lo scopo è quindi sorvegliare, schedare, respingere e dissuadere i migranti che cercano di raggiungere l’Europa e farlo utilizzando procedure e mezzi militari (elicotteri, aerei leggeri, navi, radar mobili, video termici, sonde, detector, ecc).

Invece di accogliere degnamente i migranti, Catania diventa così il luogo della negazione dei loro Diritti. Per questo non vogliamo Frontex e chiediamo invece una Sicilia libera da basi e mezzi militari, l’apertura di corridoi umanitari ed un Diritto d’asilo europeo per tutti i migranti che fuggono da morte e persecuzioni, un’accoglienza degna per chi arriva, la chiusura del CARA di Mineo e la fine del business sulla pelle dei migranti che – come ci mostra “Mafia Capitale” – favorisce solo mafiosi, politici e affaristi.

Rete Antirazzista Catanese