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Cittadinanza italiana – Si può trasmettere tramite la parentela del nonno?

L’interessato è di origine italiana, attualmente residente in America latina e specifica di avere il diritto alla cittadinanza italiana perché il suo nonno sarebbe cittadino italiano.
Per la verità crediamo che abbia commesso un errore perché – purtroppo – non è la stessa cosa avere un nonno o cittadino italiano oppure avere uno dei due genitori cittadino italiano, perchè cambia completamente il quadro della situazione.

a) Chi è figlio di madre/padre che nel momento della nascita era ancora cittadino italiano (non importa se poi ha perso la cittadinanza italiana) è cittadino italiano per legge e la sua cittadinanza è oggetto di semplice accertamento, di semplice verifica. In questo caso non viene concessa la cittadinanza, ma si accerta soltanto che esiste per legge fin dalla nascita.

b) Completamente diverso il caso di chi invece è di origine italiana, nel senso che ha un nonno da parte di madre o di padre, di cittadinanza italiana. L’origine italiana non permette di essere considerati cittadini italiani fin dalla nascita, ma permette – a certe condizioni – di poter ottenere la naturalizzazione e quindi la concessione della cittadinanza italiana.

L’art. 9 della legge n. 91 del 1992 in materia di cittadinanza, precisa che lo straniero del quale il padre o la madre o uno degli ascendenti in linea retta di secondo grado (nonni), sono stati cittadini per nascita (e che nel caso che il padre o la madre non lo erano più al momento della nascita) può, se risiede legalmente almeno da tre anni in Italia, chiedere la cittadinanza italiana.

Pertanto per poter chiedere la cittadinanza italiana non basta poter dimostrare l’origine dei parenti, ma è necessario anche aver già instaurato una legale residenza in Italia e, quindi, avere un regolare permesso di soggiorno in Italia da almeno tre anni.
Questo significa che l’interessato dovrebbe prima trovare un modo per entrare in Italia, (magari per motivi di lavoro in base al noto sistema dei flussi con le c.d. quote) stabilirsi regolarmente come lavoratore extracomunitario e solo dopo tre anni di regolare soggiorno e regolare residenza, documentando l’origine italiana, potrebbe chiedere la concessione della cittadinanza italiana. Dovrà quindi sottoporsi a tempi di attesa notoriamente lunghi e che ormai superano statisticamente i due anni.