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da Il Manifesto del 16 settembre 2005

Cpt, ispezione beffa per gli europarlamentari

di Patrizia Abbate

Il centro di permanenza temporanea perennemente sovraffollato per un giorno era vuoto, o quasi. E a Lampedusa, ieri, la visita di una delegazione di europarlamentari al famigerato Cpt si è trasformata in beffa. «Una farsa», l’ha definita Giusto Catania di Rifondazione. «Un malinconico teatrino», ha aggiunto il diessino Claudio Fava, che con Catania, Borghezio della Lega e altri nove deputati di varie nazionalità era nell’isola siciliana, prima tappa del giro di «verifiche informative» che il Parlamento intende effettuare nei principali centri europei per immigrati illegali, dopo il richiamo di Strasburgo. Invece, «anzichè verificare come funziona un cpt italiano, abbiamo visto come funziona un carcere preventivo», afferma Catania. E spiega: «Nel centro di Lampedusa ieri mattina c’erano solo 11 immigrati, tutti legati a procedimenti giudiziari o perché indagati per qualche reato o addirittura perché testimoni di reato: il governo italiano dunque ritiene che il carcere e il cpt siano la stessa cosa, ossia la pensa esattamente come noi».
Ma non è solo questa la denuncia degli europarlamentari all’uscita dal sopralluogo beffa. C’erano altre verifiche da fare, e le risposte sono state inquietanti. «Non siamo riusciti a comprendere cosa succede con le espulsioni: il governo italiano continua a non mostrarci i decreti, mentre pare che a Lampedusa arrivino solo egiziani – dice Catania – Forse perchè solo così possono scattare le deportazioni in Libia». E a proposito di Libia, «ieri finalmente il governo ha confermato, per bocca di un funzionario del ministero degli Interni, che l’Italia sta costruendo lì centri di permanenza temporanea», aggiunge l’eurodeputato di Rifondazione.

A Lampedusa ieri c’era anche il sottosegretario agli Interni Giampiero D’Alia, che ha respinto ovviamente le accuse, confermando che il centro verrà trasferito a breve e negando che ci fosse stato un «maquillage» preventivo per nascondere le condizioni di degrado in cui si vive lì normalmente. «Lo hanno svuotato, ripulito e lustrato come una sala da ballo – ribadisce Fava – In compenso abbiamo avuto la conferma dai funzionari del governo che l’Italia insiste nell’espulsione di centinaia di extracomunitari verso la Libia, in campi profughi in cui nessuno ha mai potuto mettere piede per verificare l’effettivo grado di tutela dei diritti fondamentali delle persone custodite».

Alla delegazione è stato anche consegnato il dossier dell’Arci, che da agosto al 13 settembre ha contato ben 1801 arrivi di migranti a Lampedusa. Al fianco degli eurodeputati ieri c’era anche Claudio Baglioni, che a Lampedusa ha una casa e dal 23 al 25 con altri artisti (da Geldof ad Antonacci e Venditti) darà vita a una rassegna musicale in favore degli immigrati.