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Decreto Flussi 2008 – Vinta la prima tappa del ricorso

Il Tar Lazio concede la sospensiva per il requisito della carta di soggiorno per i datori di lavoro stranieri. Ecco il ricorso e l'ordinanza del Tar

La previsione di requisiti diversificati per datori di lavoro stranieri rispetto a quelli italiani nell’assegnazione delle quote del decreto flussi 2008 sembra essere in contrasto con le norme scritte nel T. U. sull’immigrazione.

L’obiettivo di dare stabilità al rapporto di lavoro con il quale era stata giustificata la predisposizione di questo requisito ulteriore per i datori di lavoro stranieri non ha nulla a che fare con le finalità del decreto flussi.

Il T.U. sull’immigrazione infatti prevede la possibilità per i datori di lavoro stranieri, al pari dei cittadini italiani, di proporre una domanda di assunzione all’unica condizione di essere regolarmente soggiornanti.

Il permesso di soggiorno è sufficiente dunque anche secondo il Tar Lazio che ha accolto la sospensiva in merito al ricorso presentato dal patronato Inca-Cgil. A questo punto dovranno essere prese in considerazione tutte le domande presentate dai datori di lavoro stranieri, a prescindere dall’avvenuta richiesta on-line e dal requisito della carta di soggiorno. In ogni caso si attenderà la pronuncia finale del Tar.

Questo ulteriore tassello si aggiunge alla già accesa polemica legata al decreto flussi per l’anno 2008. Grottesche le dichiarazioni sul procedimento rilasciate dal Ministro dell’Interno Maroni che, per confermare la necessità di predisporre una moratoria sui flussi per l’anno 2009 e 2010 ha sbandierato erratamente i numeri delle conferme on-line. “A dimostrazione della minore esigenza di immigrati – dice il ministro – c’è il fatto che sono solo 127.000 le domande inviate, 13.000 in meno dei 150.000 posti previsti. Ricordando che in ogni caso 150.000 meno 127.000 da un risultato di 23.000, evidenziamo come il Ministro abbia dimenticato che 127.000 sono solo le conferme online da parte dei datori di lavoro stranieri in possesso della carta di soggiorno. A questo numero vanno aggiunte le centinaia di migliaia di domande presentate da datori di lavoro italiani e andrebbero inoltre aggiunte, viste le considerazioni del Tar Lazio, anche le domande presentate da stranieri in possesso del solo permesso di soggiorno.

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Scarica il testo dell’Ordinanza sospensiva del Tar Lazio