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A cura dell'Avv. Paolo Cognini

Espulsione – Cassazione: la “condizione di povertà” non giustifica una condanna

Commento alla sentenza n. 30774 della Corte di Cassazione.

Lunedì 18 settembre la Corte di Cassazione attraverso la sentenza n. 30774 ha giudicato la condizione di estrema povertà “giustificato motivo” all’inosservanza dell’ordine di allontanamento da parte di un immigrato extracomunitario.

Il pronunciamento della Suprema Corte interviene su uno dei punti di maggior criticità della legge italiana in materia di immigrazione, ovvero quanto specificato al comma 5/ter dell’art.14 del Testo Unico che sancisce la responsabilità penale dell’immigrato che non ottemperi all’ordine di abbandonare il territorio italiano, individuando sanzioni pesanti che vanno da un minimo di 1 anno ad un massimo di 4 anni di reclusione.

Nel merito era già intervenuta la Corte Costituzionale con la sentenza n°5 del 2004, alla quale era seguito un numero rilevante di sentenze assolutorie a livello nazionale.
Quest’ultimo pronunciamento della Cassazione rappresenta un passaggio importante e di sicuro impatto giurisprudenziale, perchè respinge le argomentazioni contenute in un ricorso della Procura della Corte di Appello di Roma che, in linea con lo spirito autentico della Bossi-Fini, tendeva a riabilitare questa fattispecie penale che rappresenta un tentativo di introdurre sotto mentite spoglie il reato di clandestinità.

– Ascolta la prima parte dell’intervento dell’avv. Cognini [ audio1 ]

La portata della sentenza in questione va giudicata mettendola in relazione ai tanti altri pronunciamenti che negli ultimi anni, a qualsiasi livello, hanno evidenziato i gravissimi profili di incostituzionalità e le pesanti implicazioni nella violazione dei diritti umani che determina la normativa italiana in materia di immigrazione.

Il peso della giurisprudenza, anche ad un livello tecnico-giridico, rappresenta un’ulteriore segnale che spinge nella direzione di un ripensamento generale delle politiche sull’immigrazione in Italia. Una trasformazione che rovesci i presupposti su cui poggia il testo in vigore, che possa darsi come un ampio processo sociale che veda protagonisti i soggetti sociali che sul campo hanno fronteggiato le contraddizioni e gli aspetti negativi della normativa aprendo a prospettive innovative e sperimentando traiettore di soluzione.

– Ascolta la seconda parte dell’intervento [ audio2 ]

Avv. Paolo Cognini (Ancona)

Foro di Ancona.
Esperto in Diritto Penale e Diritto dell’immigrazione e dell’asilo, da sempre impegnato nella tutela dei diritti degli stranieri.

Socio ASGI, è stato docente in Diritto dell'immigrazione presso l'Università di Macerata.

Autore di pubblicazioni, formatore per enti pubblici e del privato sociale, referente della formazione del Progetto Melting Pot Europa.


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