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Ghana – Protezione sussidiaria al richiedente: in caso di rimpatrio potrebbe essere incarcercato e sottoposto a tortura

Tribunale di Venezia, ordinanza del 2 agosto 2017

Il Tribunale di Venezia ha riconosciuto la protezione internazionale nella forma della protezione sussidiaria ad un cittadino ghanese sul presupposto che in caso di rientro nel suo paese il ricorrente avrebbe rischiato di essere accusato del reato di truffa e durante la detenzione in carcere, al fine di estorcergli una confessione, conseguentemente sottoposto a tortura o ad un trattamento inumano e degradante in attesa di giudizio.
Le carceri del Ghana infatti, come riporta correttamente il giudice richiamando una nota del ministero degli Affari Esteri italiano, “risultano sovraffollate e sotto-finanziate, dotate di scarse strutture igienico sanitarie e con insufficiente numero di letti. Le forze di polizia utilizzano spesso mezzi brutali, con eccessivo ricorso alla forza che può sconfinare nella tortura. In attesa del processo si attende per anni in carceri in cui le medicine sono scarse e a causa del sovraffollamento si assiste alla diffusione di malattie contagiose. Alcuni detenuti sono selezionati per frustare i propri compagni più testardi con dei bastoni”.

Sulla scorta di tali report del nostro governo il Giudice ha ritenuto di dover concedere la protezione sussidiaria al ricorrente stante il rischio concreto che lo stesso, in caso di rientro nel suo paese, venisse incarcerato.

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Tribunale di Venezia, ordinanza del 2 agosto 2017