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Global on the border

Voci dalla frontiera Messico - Stati Uniti

– Speciale in lingua spagnola qui

Nei links agli articoli qui sotto sono allegati files audio e fotografie.

SANY0032.jpgFrontiera Messico-USA, II Marcha del Migrante
Ultima tappa di Global On The Border. Questa volta ci troviamo al di là del temuto e volgare muro che vuole dividere questi due mondi. Siamo a San Diego, California.
Il 2 febbraio è partita la seconda Marcha del Migrante. La prima, realizzata nelle stesse date del 2006, si partiva dallo stesso luogo, San Ysidro, la parte americana della frontiera con Tijuana ma si arrivò a Washington D.C. a parlare con i congressisti.
Quest’anno l’arrivo è fissato a Brownsville, Texas, quasi sulle spiagge del Golfo del Messico. Quindici giorni di marcia-carovana che toccherà diverse località oltre che molti luoghi simbolo della frontiera. >> continua

SANY0017-4.jpgTijuana, il muro attraversato dal movimento
La frontiera tra Messico e Stati Uniti, a Tijuana inizia dal mare. Dall’acqua spuntano dei pali di ferro alti più di tre metri per non permettere il passaggio umano tra i due stati. La frontiera, con le sue reti metalliche, lamine di ferro e muro, prosegue lungo tutta la parte nord di Tijuana. Il rumore degli elicotteri in questa zona è assordante e continuo, e le jeep della “patrol” vanno avanti ed indietro incessantemente. Ci sono riflettori di luce ed apparati a raggi infrarossi per individuare il minimo spostamento di un essere vivente in questa linea di terra. Non c’è dubbio, sembra di essere in zona di guerra. >> continua

SANY0020-2.jpgMexicali, i migranti costruiscono sogni alla frontiera
Siamo a Mexicali, circa trecento chilometri a est di Tijuana. Città di frontiera, come Cd. Juarez, però a differenza di Cd. Juarez, questa città non cresce e non è cresciuta attorno allo sviluppo industriale della maquiladora. Certo la maquiladora esiste e paga. Paga poco, a differenza di Juarez, però paga. Ma la città sembra si sia sviluppata in modo autonomo. È strano, ma questa città sembra accogliente. Accogliente come sono i diversi luoghi di rifugio delle migliaia di migranti che frequentano questa frontiera. Prendendo l’autobus, al fondo delle strade che passiamo si vede il muro, un’alta rete di metallo, marrone, che divide Mexicali da Calexico. >> continua

ripudio_ai_femmicidi.jpgCd. Juarez, impunitá, miseria e sfruttamento alla frontiera
Siamo a Cd. Juarez, al confine tra lo stato di Chihuahua e Texas. La cittá che perse il nome di Paso al Norte dopo la visita del “benemerito delle americhe”, Benito Juarez, in fuga dalle truppe francesi e conservatrici negli anni ’60 del 1800. Oggi Cd. Juarez é il simbolo di questa frontiera: la cittá delle maquiladoras, le fabbriche di assemblaggio del sistema produttivo dislocato, la cittá del narcotraffico, la cittá delle “assasinate di Juarez”, la cittá del milione e mezzo di abitanti del quale almeno la metá sono migranti messicani, giunti per lavorare e sperare di oltrepassare, un giorno, la lunga rete mettallica che separa questa “discarica americana” dal sogno americano che sembra far capolino solo pochi chilometri piú a nord. >> continua