Orfani del confine?
La comunità slovena in Friuli Venezia Giulia dalla dissoluzione della Jugoslavia all’allargamento dell’Unione Europea
La vecchia Cortina di ferro è solo un ricordo, eppure il processo di allargamento dell’Unione Europea non può dirsi davvero compiuto fino a quando non garantirà la libertà di circolazione a tutti i suoi cittadini. Con la Slovenia definitivamente entrata nell’area Schengen e nell’Euro, molte tensioni si sono sdrammatizzate, ma sul confine continuano a vivere “maggioranze” e “minoranze”, mentre altri confini si ricostituiscono, pur se dislocati.
Orfani del confine, come domanda, significa interrogarsi su come si ridefiniscono le strategie e le politiche di integrazione transfrontaliera in un’area che ha subito per anni un confine drammatico, facendone però anche strumento per rinegoziare strategicamente le diverse identità. Che valore hanno, oggi, queste strategie e cosa hanno da dire alle politiche locali, nazionali ed europee?
Il 22 giugno a Gorizia, presso la sala del Consiglio Provinciale, verranno presentati i risultati della ricerca Euroreg (Changing interests and identities in European border regions: EU policies, ethnic minorities and socio-political transformation in member states and accession countries) finanziata dal 6° programma quadro della Commissione europea. Nell’ambito della ricerca, che ha impegnato otto università e istituti di ricerca europei, è stato condotto uno studio sull’impatto del processo di integrazione europea sulla comunità di lingua slovena residente in Friuli Venezia Giulia. Insieme all’unità di ricerca della Kingston University (Regno Unito), discuteranno i risultati della ricerca i partecipanti al progetto e le autorità locali.
Tutti i rapporti prodotti durante il progetto sono pubblicati sul sito http://www.eliamep.gr/eliamep/content/home.aspx
Nel corso della mattinata verranno proiettate a cura dell’associazione Kinoatelje sequenze dal film Ricuciture di memoria sul confine di Anja Medved e Nadja Velušček.
– Programma [.doc]
