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Il Marocco sta deportando i migranti sub-sahariani dalle foreste prossime a Ceuta

Rabat, EFE - 24 febbraio 2017

Photo credit: Les sauteurs (film)

Le autorità marocchine hanno iniziato a deportare i migranti sub-sahariani rifugiati nelle foreste e nelle località marocchine limitrofe alla città spagnola di Ceuta, secondo quanto riportato ad EFE dal Presidente del Observatorio del Norte de Derechos Humanos, Mohamed Benaisa.

Ad inizio settimana quattro autobus con a bordo almeno 200 sub-sahariani sono partiti dal nord verso le zone interne del Paese”, spiega Benaisa.

Il Presidente della ONG marocchina aggiunge che negli ultimi giorni nei boschi del Bel Younech e del Monte Musa, a pochi chilometri ad est di Ceuta, ci sono stati intensi rastrellamenti proprio contro i migranti sub-sahariani, che una volta individuati sono stati fermati e interrogati.

Benaisa ha definito quest’ultima campagna di rastrellamento come la più importante degli ultimi tempi: ha affermato che in essa sono stati mobilitati numerosi agenti delle Forze Ausiliarie, specificando che, dopo aver aperto nuovi sentieri tra le foreste, ora le autorità riescono a controllare molto più a fondo i territori in cui i migranti trovano rifugio con maggiore frequenza.

Queste incursioni hanno avuto luogo a seguito degli ultimi due assalti verificatisi tra il 17 e il 20 febbraio, nel corso dei quali almeno 850 sub-sahariani sono riusciti ad entrare a Ceuta.

Le deportazioni giungono giusto dopo la visita che la massima autorità militare marocchina dopo il Re, il Generale Fatalah al Uarrak, ha condotto nella regione al confine con Ceuta al fine di impedire nuovi assalti alla valla.

Il quotidiano marocchino “Al Masae” segnala oggi che il Generale Al Uarrak si sarebbe riunito con il Governatore della regione di Tangeri-Tetuán e con alti responsabili militari, sia delle Forze Ausiliarie, sia della Gendarmeria Reale, proprio al fine di studiare i dettagli degli ultimi assalti e analizzare il numero di migranti presenti nella zona.

Sulla scia di questi dati sarebbero state prese decisioni in merito al momento e alla forma delle operazioni di deportazione; tuttavia il quotidiano non fornisce ulteriori dettagli.

Nel frattempo, la ONG marocchina GADEM, che si occupa di fornire assistenza ai migranti, ha informato l’agenzia EFE che un collettivo inter-associativo si recherà nel nord del Paese per assumere informazioni su quanto sta accadendo e verificare che le autorità marocchine rispettino i diritti dei migranti nello svolgimento di queste operazioni.

Deportazioni simili alle ultime registrate nelle zone limitrofe a Ceuta hanno avuto luogo pochi giorni fa nella regione di Nador, come denunciato recentemente da un gruppo di 23 associazioni e collettivi che operano in Marocco a difesa dei diritti dei migranti.