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da El Pais on line del 14 settembre 2006

Il Senegal sospende il rimpatrio dei clandestini arrivati alle Canarie

Il Ministro dell'Interno senegalese dichiara che i voli sono stati cancellati "per ragioni tecniche".

Il governo spagnolo aveva assicurato ieri che l’espulsione degli immigrati senegalesi era già iniziata.

Una decisione personale del presidente del Senegal, Abdoulaye Wade, ha sospeso all’ultimo momento il rimpatrio degli immigrati illegali partiti dal Senegal e giunti alle isole Canarie, secondo quanto affermato da Manuel Altozano.
Il Governo spagnolo aveva dichiarato ieri che il procedimento di rimpatrio di questi immigrati era già iniziato. Il Senegal ha rifiutato l’autorizzazione ad atterrare ai due aerei sui quali dovevano viaggiare un totale di 100 immigrati illegali, secondo fonti della polizia, che hanno spiegato che i due veivoli – che trasportavano almeno 50 immigrati controllati da 80 poliziotti -, non sono nemmeno decollati dall’aereoporto di Fuerteventura. Gli aereri sarebbero dovuti partire alle ore 22 di ieri.

Il ministro dell’interno senegalese, Ousmán N’Gor, ha spiegato questa mattina che la cancellazione dei voli è stata causata da ragioni tecniche, e che il suo paese continua “ad essere in contatto costante con le autorità spagnole”. N’Gor ha aggiunto che il Senegal ha “la stessa disponibilità a collaborare” e, che “i voli arriveranno in Senegal”. I governi di entrambi i paesi stanno prendendo in considerazione la possibilità che i due voli con a bordo gli immigrati atterrino in aereoporti secondari del paese africano.

“Sono stati sospesi”, ha dichiarato una fonte di sicurezza a Dakar, riportata dalla Agenzia Reuters, e non è stata data nessuna ragione della sospensione nonostante le autorità spagnole abbiano intenzione di iniziare di nuovo il rimpatrio degli immigrati il prossimo giovedì. Il Senegal aveva già subìto un procedimento di reimpatrio alla fine di maggio, lamentando il fatto che i propri connazionali erano stati maltrattati.

Secondo la catena Ser, il Ministero dell’Interno ha in programma l’esplulsione verso il Dakar per diversi immigrati senegalesi questo venerdì in un volo da Fuerteventura, e per altri “indocumentados” questo sabato in un volo in partenza da Madrid.

59.000 rimpatrii
Il Ministro dell’Interno senegalese non ha voluto dare martedì una data esatta per l’arrivo dei voli, però si è detto disposto a collaborare con le autorità spagnole. Lo stesso giorno, il Ministro degli Esteri, Bernardino León si è recato in Senegal per un incontro con N’Gory e con il Presidente del paese, con i quali ha parlato del tema dell’immigrazione clandestina.

Ieri, il Ministro del Lavoro e degli Affari sociali, Jesús Caldera, aveva dichiarato alla radio nazionale che l’esplulsione degli immigrati senegalesi giunti illegalmente alle isole Canarie “è cominciata”. Il Governo ha informato che in un anno ci sono stati 59.000 rimpatri di “indocumentados” verso diversi paesi e ha confermato che si stava procedendo al rimpatrio degli immigrati arrivati dal Senegal, Mauritania e Mali. “Non possiamo dare ulteriori dettagli perchè i paesi di origine non vogliono pubblicizzare questi rimpatri”, ha aggiunto.

Insieme al Senegal, il Ministro ha dichiarato che “tutti” i cittadini marocchini stanno per essere rimpatriati, che si è proceduto al rimpatrio anche in Mali e che anche la Mauritania sta accettando il rimpatrio degli immigrati arrivati illegalmente sulle coste delle Canarie. Secondo Caldera, si sta vivendo una situazione “delicata, grave e difficile” in materia di immigrazione, per questo ha sottolineato che tutti gli immigrati illegali e le mafie che trafficano con loro “devono sapere che chi entra illegalmente dovrà uscire”.

Sciolti 700 gruppi mafiosi

Da parte sua, il vicepresidente del Governo, María Teresa Fernández de la Vega, ha assicurato che negli ultimi mesi sono stati smantellati 700 gruppi mafiosi che si occupavano di introdurre in Spagna in maniera irregolare immigrati dal Senegal e Mauritania. Più di mille persone sono state incarcerate per questo motivo, secondo De La Vega, che ha anche anticipato un vertice europeo su questo tema per il prossimo 29 settembre.

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