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Il colloquio personale fra il richiedente asilo e la Commissione Territoriale

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Il colloquio personale fra il richiedente asilo e la Commissione Territoriale è uno dei passaggi più delicati dell’iter per la richiesta di protezione internazionale, infatti la Commissione può decidere di garantire al richiedente una protezione e quindi una certa stabilità oppure può formulare un giudizio negativo, costringendo il richiedente asilo che voglia portare avanti la sua istanza a presentare un ricorso giurisdizionale, chiedendo quindi ad un giudice di valutare la legittimità della decisione presa dall’autorità.
Dai dati circa gli esiti delle audizioni presso le Commissioni Territoriali per il Riconoscimento della Protezione Internazionale emerge un elevato numero di dinieghi: nel 2020 la media nazionale è stata del 76% con punte del 80-90% in alcune parti d’Italia. Queste percentuali rappresentano un segnale allarmante da indagare sotto diverse lenti d’ingrandimento.
E’ possibile individuare uno dei fattori determinanti di questo trend nelle modalità di operare delle Commissioni Territoriali, le quali, nell’esame delle motivazioni addotte dal singolo richiedente asilo, da un lato fanno gravare sul richiedente asilo un onere della prova troppo elevato, chiamato a fornire prove e spiegazioni di cui spesso non è in possesso, e dall’altro sovrappongono all’esame individualizzato delle motivazioni addotte dal singolo richiedente asilo un altro tipo di valutazione basato sulla provenienza geografica del richiedente, contravvenendo così alle norme generali in materia d’asilo. A comprovare l’operare approssimativo delle Commissioni Territoriali sta l’elevata percentuale dei ricorsi accolti dai Tribunali ordinari (o dalle Corti di Cassazione) che in sede di ricorso giurisdizionale hanno riconosciuto una forma di protezione ai richiedenti.
Tuttavia è innegabile che ancora molti richiedenti asilo giungano all’audizione senza avere chiara il tipo di procedura ed i criteri che la Commissione Territoriale adotterà per esaminare le loro richieste di protezione, di frequente i richiedenti asilo non sono in grado di spiegare la loro situazione per il Commissario ed inciampano spesso in incongruenze e mancate spiegazioni determinate dalla poca familiarità che il richiedente asilo ha con le modalità del colloquio.
Il ruolo perciò dell’operatore o del volontario nell’accompagnare e nel preparare il richiedente asilo all’audizione è quindi un elemento determinante per assicurare una buona qualità della stessa.

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