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Il nuovo pacchetto di riforme del sistema europeo comune di asilo della Commissione europea

European Council on Refugees and Exiles (ECRE), 15 luglio 2016

Foto: Angelo Aprile

Il 13 luglio del 2016 la Commissione europea ha presentato il secondo pacchetto di riforme del sistema comune di asilo europeo (CEAS), comprendente le proposte relative ad una nuova direttiva Accoglienza (Rifusione), un nuovo regolamento Qualifiche (.pdf) ed un nuovo regolamento Procedure (.pdf).
La Commissione ha inoltre pianificato una proposta per la formulazione di un quadro UE in materia di reinsediamento (‘Resettlement’) al fine di “garantire un approccio comune alla questione degli arrivi sicuri e legali nell’Unione per i cittadini di paesi terzi che abbiano bisogno della protezione internazionale”.

La Commissione propone di sostituire le esistenti direttiva Qualifiche e direttiva Procedure con dei regolamenti che, avendo portata generale, lasciano agli Stati membri un ridotto margine di discrezionalità quanto alla loro implementazione.
Nell’ambito del proposto regolamento procedure, desta preoccupazione l’obbligo per gli Stati membri di applicare i concetti di “paese terzo sicuro”, “paese di primo asilo” e “paese di origine sicuro”, formule di carattere presuntivo contro cui l’ECRE (.pdf) ( Consiglio Europeo per i Rifugiati e gli Esiliati) si è già espresso in passato.
La proposta di regolamento Qualifiche comprende una revisione obbligatoria e su base regolare dello status dei beneficiari di protezione e mira a sanzionare i rifugiati i quali si spostino in altri paesi dell’Unione. In questo senso, a titolo di esempio, la Commissione propone che il termine a seguito del quale i beneficiari di protezione internazionale possono acquisire lo status di soggiornante di lungo periodo venga riavviato laddove il soggetto interessato risulti soggiornare irregolarmente in uno Stato membro diverso da quello in cui allo stesso è stata concessa la protezione internazionale.

Gli Stati membri saranno inoltre obbligati ad esaminare il concetto di alternativa di protezione interna nel paese d’origine (‘internal protection alternative’), opzione attualmente solo facoltativa, che implica che un ricorrente potrà vedersi rifiutata la protezione laddove si ritenga che esista una zona sicura all’interno del suo paese di origine, dove egli possa ragionevolmente essere trasferito. ECRE ha redatto un report (.pdf) che illustra le molte difficoltà connesse all’applicazione di questo concetto.

Ulteriori cause di preoccupazione all’interno della proposta di direttiva Accoglienza sono i nuovi motivi di detenzione e il progetto di escludere dall’accoglienza i richiedenti asilo i quali non si trovino nello Stato membro responsabile delle condizioni di accoglienza.

Per converso, tra le iniziative positive all’interno della proposta di regolamento Procedure vi è la formulazione di regole rafforzate in materia di nomina del tutore per i minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo, da eseguirsi entro cinque giorni dalla richiesta di protezione, e la proposta di assistenza legale gratuita in prima e seconda istanza di esame della domanda di asilo. Tuttavia, il quadro di riforma prevede anche la possibilità di escludere dall’assistenza legale gratuita quelle domande di protezione il cui accoglimento sia da ritenersi poco probabile. Infine, la proposta di direttiva Accoglienza include alcuni aspetti positivi, come nel caso delle disposizioni mirate a garantire un accesso più rapido ed effettivo al mercato del lavoro per i richiedenti asilo.

Alcuni gruppi politici all’interno del Parlamento Europeo e alcune ONG hanno già espresso le proprie preoccupazioni rispetto ad alcune delle proposte discusse, sostenendo come queste riguardino prevalentemente misure di carattere restrittivo.
I nuovi programmi si concentrano unicamente sulle funzioni a carattere più restrittivo, dall’accelerazione delle procedure di asilo all’individuazione di paesi d’origine sicuri e paesi terzi sicuri, o ancora sulla lotta alle cosiddette migrazioni secondarie. Sebbene il rafforzamento della protezione dei minori non accompagnati sia un’iniziativa da accogliere positivamente, essa non compensa l’abbassamento complessivo degli standard di protezione previsto negli altri settori“, ha affermato la parlamentare dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D) Birgit Sippel.

La proposta in materia di reinsediamento esclude dalla possibilità di beneficiare di questa opzione quei rifugiati che abbiano tentato di raggiungere l’Unione in maniera irregolare negli ultimi 5 anni, così limitando pesantemente l’accesso di questi ultimi all’asilo.
Il gruppo politico della Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica (GUE/NGL) al Parlamento Europeo ha dichiarato che la proposta in discussione distorce il concetto stesso di reinsediamento, sostenendo come essa sia un prodotto dall’accordo UE-Turchia. “Ai sensi della proposta della Commissione, i rifugiati che intendano raggiungere i propri familiari, i quali si trovino già nell’Unione, sarebbero da considerarsi alla stregua di ‘rifugiati reinsediati’, così eliminando in pratica il ricongiungimento familiare quale via migratoria legale ed autonoma per raggiungere l’Unione e, ad un tempo, abbassando il numero complessivo dei rifugiati reinsediati in Europa“, ha affermato il Relatore del Parlamento Europeo sulla proposta di riforma in materia di reinsediamento e parlamentare del gruppo della Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica (GUE/NGL MEP), Malin Björk.

Il secondo pacchetto di riforme è stato proposto 2 mesi dopo il primo pacchetto di riforme, che ha proposto l’introduzione del c.d. Regolamento Dublino IV .(pdf), il Regolamento relativo alla creazione della Agenzia dell’Unione europea per l’asilo (.pdf) ed il nuovo Regolamento Eurodac (.pdf).

Per ulteriori informazioni si veda:
– Gruppo Parlamentare dei Verdi/Alleanza Libera Europea al Parlamento europeo, Norme UE sull’asilo: Proposte retrograde in materia di diritti e criteri applicati ai richiedenti asilo, 13 Luglio 2016

Questo articolo è stato pubblicato sul bollettino legale settimanale di ECRE il 15 Luglio 2016.