Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
/

Il sistema hotspot e la negazione dello stato di diritto in Europa

La relazione di minoranza sull'approccio Hotspot nell'ambito del sistema di identificazione ed accoglienza

Negli stessi giorni in cui è uscito il rapporto “Hotspot Italia: come le politiche dell’Unione europea portano a violazioni dei diritti di rifugiati e migranti“, con il quale Amnesty International ha denunciato gli episodi di violenza e illegalità che si registrano nel sistema italiano di identificazione ed accoglienza, un altro rapporto mette in evidenza queste reiterate violazioni dei diritti e il fallimento dell’approccio hotspot delle politiche dell’Ue.

Si tratta della relazione di minoranza presentata dall’on. Erasmo Palazzotto alla “Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione per migranti“.

Nella lettera che accompagna il rapporto, Palazzotto ci spiega la genesi di questo lavoro. “Quando la Camera ha approvato la proposta di costituzione di una Commissione Parlamentare di Inchiesta sul sistema di accoglienza, ci augurammo di compiere un lavoro non burocratico. Non era ancora scoppiato lo scandalo di “Mafia Capitale”, eppure vedevamo bene tutte le storture del sistema. Sentivamo l’esigenza di uno strumento parlamentare capace di analizzare tanto la natura del fenomeno migratorio in se, quanto la risposta fornita dalle istituzioni”.
La decisione di presentare una relazione di minoranza avviene durante il lavoro conoscitivo della commissione poiché “nel corso dei mesi abbiamo dovuto, però, constatare come non sempre alla gran mole di lavoro conoscitivo della commissione corrispondesse un’adeguata e conseguenziale capacità di denuncia.
È questo il caso del lavoro svolto sul sistema Hotspot e della relazione di maggioranza presentata il 26 ottobre”.

“La relazione – aggiunge Palazzolo – invece di denunciare le storture dell’approccio Hotspot tende a giustificarle. Una relazione, insomma, più attenta agli equilibri nella maggioranza di governo che alla ricerca delle falle del sistema di identificazione e di accoglienza per migranti”.

D’altro canto, aggiungiamo noi, le affermazioni superficiali ed offensive del prefetto Morcone, Capo del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Viminale, rispetto alle denunce di Amnesty sono eloquenti del clima omertoso dei palazzi.
E quindi non c’è da stupirsi se la relazione alternativa, che ha molti punti in comune con il rapporto di Amnesty, è stata bocciata dalla maggioranza.

Palazzolo conclude specificando che la relazione sul sistema Hotspot “vuole essere uno strumento di analisi e di denuncia. Chiama alle proprie responsabilità il governo nazionale e le istituzioni europee. Mette in relazione l’agenda europea sul fenomeno migratorio e i risultati, a nostro avviso deficitari, della stessa. Indaga il perverso rapporto tra procedure di identificazione, espulsioni e nascita dei centri Hotspot. Sottolinea, per quanto emerso nell’attività ispettiva, le carenze e l’inadeguatezza dell’attività informativa legale verso i migranti dentro le strutture. Denuncia la prassi illegale dei respingimenti basati esclusivamente sulla nazionalità dei richiedenti asilo. Consente di far emergere l’uso della forza nell’attività di prelevamento delle impronte e denuncia l’utilizzo illegittimo dei trattenimenti ai fini dell’identificazione, in palese violazione di norme nazionali e internazionali oltre che della nostra Costituzione. Una violazione che raggiunge il parossismo quando si parla di minori non accompagnati e che di fatto pone l’intero “approccio Hotspot” fuori dalla legalità.
Non è pensabile inoltre, non mettere in correlazione il sistema hotspot e gli accordi di rimpatrio e di riammissione. Proprio questi accordi rappresentano uno degli aspetti di maggiore criticità dell’intero sistema, come per altro denunciato in molte audizioni svolte dalla commissione parlamentare di inchiesta”.

– Scarica la relazione
La relazione di minoranza sull’approccio Hotspot nell’ambito del sistema di indetificazione ed accoglienza