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Il viaggio è incontro. “Scalzi in cammino” dal Friuli al confine turco siriano

Da fine ottobre tre attivisti del collettivo MentiLibere ha cominciato il viaggio che li porterà dal Friuli al confine turco siriano intraprendendo il percorso dei profughi del Medio Oriente al contrario.

L’arte sarà il loro mezzo d’interazione principale lungo il cammino. A fine esperienza, che durerà circa 4 mesi, uscirà un documentario ed un libro illustrato. Quest’ultimo si baserà sui diari dei tre viaggiatori e sulle illustrazioni impresse sul rotolone di carta che gli stessi si porteranno appresso.

L’associazione MentiLibere ha fatto partire un progetto di crowdfunding su Kickstarter per raccogliere fondi per la realizzazione del libro.

Per seguire il viaggio consultate la pagina Facebook Scalzi in cammino
Per sostenere il progetto clicca qui

Links utili:
www.mentilibere.orgPagina FB

Qui la presentazione del progetto:
Il viaggio è incontro. Proprio in questo periodo dove il diverso è sempre più demonizzato crediamo che l’incontro sia fondamentale. Siamo tre ragazzi di Lignano Sabbiadoro (UD) ed intraprenderemo il tragitto che hanno percorso i richiedenti asilo che abbiamo conosciuto al contrario, dal Friuli al confine turco siriano. Vuole essere un abbraccio, come ogni vero viaggio. Vuole essere un avvicinamento verso quell’Islam che si sta sempre più cercando di allontanare e dipingere malamente. Ci sposteremo a piedi, in autostop e se necessario con i mezzi pubblici. Anche se non sarà mai come quello intrapreso dai nostri amici profughi, vorrebbe essere un percorso al contrario che simbolicamente esprima uguaglianza. Chi dice che un domani non potremo esser noi a dover fuggire?

Per cercar di avvicinarci ancor di più a coloro che incontreremo lungo la via useremo il media che secondo noi ha per sua natura l’attitudine alla contaminazione: l’arte. Creeremo quindi delle situazioni di interazione artistica in ogni posto in cui capiteremo, ad ogni punto srotoleremo il rotolone di carta che ci porteremo appresso ed ognuno sarà libero di esprimersi. Si creerà pian piano un pezzo di carta che rappresenterà tutti gli incontri fatti lungo la strada. A Istanbul inoltre svolgeremo un breve progetto d’arte con i bambini del centro comunitario per profughi siriani gestito dalla ONG Support The Life.

Lo scorso novembre sono arrivati nella nostra cittadina, ormai fantasma con la fine della stagione balneare, una novantina di richiedenti asilo provenienti da Afghanistan e Pakistan, quasi tutti via terra. La situazione era triste: da una parte i ragazzi ospiti che passavano le giornate nell’ozio e dall’altra i residenti che si facevano vincere dai pregiudizi. In un incontro con l’amministrazione l’associazione culturale Mentilibere, di cui siamo parte, ha subito espresso il parere secondo cui era doveroso fare qualcosa.

A febbraio si son finalmente potute iniziare le attività di volontariato che prevedevano la pulizia dell’arenile per due volte a settimana : meglio che niente. Siamo subito stati colpiti dal loro senso di gratitudine nei confronti della comunità e dalla loro incredibile attitudine al sorriso. Oltre al volontariato alcuni di loro hanno partecipato ad alcune nostre attività comunitarie entrando sempre più a contatto con la gente del posto e stringendo forti amicizie. Eravamo a conoscenza dei tragici tragitti che son costretti ad intraprendere per arrivare in Europa, ma sentirli di persona è un’altra cosa. L’aspetto che ancor più rende deprimente la storia è l’ignoranza e la conseguente diffidenza che accoglie i migranti una volta arrivati a destinazione.

E’ così che pian piano è cresciuta in noi la volontà di intraprendere il loro viaggio al contrario, per andare a scoprire cosa succede nei luoghi di frontiera, in quei posti che nella nostra tanto amata realtà globale non dovrebbero esistere. Le mete principali saranno gli stessi luoghi di frontiera in cui è passata la maggior parte dei nostri amici e ci soffermeremo di più nei confini che son stati per loro più difficili da oltrepassare, come quello tra Bulgaria e Turchia.

Crediamo che l’arte sia per sua natura un perfetto mezzo attraverso cui conoscere l’altro. Vorremmo quindi creare delle situazioni di interazione creativa ad ogni nostra meta di frontiera, con le persone del luogo e con quelle di passaggio. Si potrebbe variare, a seconda delle possibilità, dai momenti di disegno in cui si riempiranno i rotoloni di carta che ci porteremo a presso ai piccoli concertini improvvisati. In modo giocoso e colorato si creeranno interessanti situazioni di incontro. Vorremmo inoltre lasciare un piccolo disegno murale in ogni posto significativo del tragitto, quasi a voler metaforicamente collegare ogni luogo. Come le briciole di Pollicino.

Il tragitto sarà più o meno il seguente: entreremo in Slovenia da Gorizia, per poi passare a Lubiana e da lì a Brezice, per poi passare la frontiera a Dobova.

In Croazia ci recheremo a Zagabria per andare a Opatovac e Tovarnik e da qui entreremo in Serbia verso Sid. Arrivati a Belgrado passeremo in Bosnia per visitare luoghi simbolo dell’incontro e scontro tra Occidente ed Oriente, quindi Srebrenica, Sarajevo e Visegrad per poi tornare in Serbia e recarci a Nis per la piramide dei teschi. Da qui la rotta prenderà la direzione della Macedonia, dopo il campo di registrazione di Presevo entreremo in Macedonia a Tabanovtse.

Da qui ci sposteremo a Skopje e poi dritti verso la stazione di Gevgelija, da dove entreremo in Gracia alla volta di Indomeni. Dopo un periodo in Grecia entreremo in Turchia ed a Istanbul ci soffermeremo per un progetto d’arte nel centro comunitario per profughi siriani gestiti dall’ ONG Support The Life. Da lì andremo verso Izmir da dove ci imbarcheremo per Lesbo. Tornando in Turchia proseguiremo verso Konya e poi verso la costa meridionale, a Mersin.
Da qui ci sposteremo a Kilis dove un amico ci farà da guida.

Da qui capiremo se sarà il caso di entrare nel Kurdistan iraqeno. Sono le mete anche se sappiamo bene che in un viaggio la rotta è difficile da mantenere, soprattutto quando ti metti nelle sue mani. Di luogo in luogo ci sposteremo quindi a piedi o in autostop, e dove necessario con i mezzi pubblici.

Per quanto riguarda i punti di sosta e di ristoro l’idea è quella di cercare il più possibile il contatto con gli abitanti dei vari luoghi tastandone l’ospitalità. Viaggeremo equipaggiati con una tenda per i casi di emergenza, ma per il resto resteremo in balia degli eventi. Sarà un tragitto che andrà dai due ai tre mesi circa.

Per quanto riguarda il media che abbiamo scelto per documentare l’esperienza abbiamo deciso di utilizzare molteplici mezzi che si andranno a contaminare a vicenda.

Produrremo del materiale video che racchiuderà in se interviste, avvenimenti e scene delle interazioni artistiche lungo il tragitto. A livello cartaceo l’idea è quella di scrivere un racconto illustrato basandoci sui rotoloni pieni di scritte e disegni che avremo alla fine del viaggio, simboli della vera interazione tra le persone ed i luoghi lungo il tragitto.

E’ per questo che abbiamo deciso di inserire tutto questo in un progetto per raccogliere fondi attraverso la piattaforma di fundraising Kickstarter, l’obiettivo sarà quello di pubblicare il libro illustrato di questa esperienza. Per cui rimanete aggiornati sulla pagina face book Menti Libere e .. supportateci !