Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da Il Manifesto del 2 febbraio 2004

In marcia per tutta l’Europa di Tiziana Barrucci

Si sono svolte tutte in maniera tranquilla le manifestazioni contro i centri di permanenza temporanea (cpt) e per il diritto di cittadinanza svolte per la prima volta contemporaneamente nello stesso giorno, in diversi paesi europei. Le mobilitazioni, colorate e rumorose, hanno visto la partecipazione di migliaia di persone, andando molto al di là delle aspettative.

Francia

Sono state diverse le città francesi interessate dalle iniziative per i diritti dei migranti e contro i (cpt). A Parigi migliaia di persone hanno attraversato il centro della città, mentre il coordinamento dei sans papiers assieme alla rete no border ha occupato il palazzo sede del ministero degli Interni. La protesta è stata virata sul diritto alla salute contro la prassi per cui gli immigrati stranieri che si ammalano vengono rapidamente espulsi. Oltre ai sans papiers, diverse decine di mujahedin del popolo hanno manifestato per chiedere all’Unione europea di intervenire a bloccare l’espulsione verso Teheran degli oppositori iraniani in Iraq. Contemporaneamente un migliaio di sikh ha fatto sentire la sua voce contro la legge che proibisce i simboli religiosi nelle scuole. Perché per i sikh, «i turbanti fanno parte del nostro corpo, non del nostro guardaroba».

A Lille circa duecentocinquanta persone, appartenenti al coordinamento dei sans papiers, a sindacati e partiti politici, sono scese in strada per manifestare contro il cpt della città, una struttura vecchia costruita in una zona isolata nei dintorni dell’aeroporto.

Regno unito

A Birmingham nonostante la pioggia battente, numerosi dimostranti si sono ritrovati fuori dal centro di detenzione Lindholme Removal. Più di 2000 persone – tantissime famiglie con bambini – per una manifestazione rumorosa e colorata. Anche a Oxford si è svolta una manifestazione – pure qui circa 2000 persone – per i diritti dei migranti davanti al centro di detenzione di Campsfield. Una prassi già consolidata, visto che di iniziative di questo genere nell’ultimo periodo vengono organizzate quasi ogni mese. In generale non ci sono stati problemi, solo qualche istante di tensione quando, arrivati davanti alla struttura di detenzione, i manifestanti volevano mettersi in contatto con alcuni immigrati presenti all’interno: la polizia è intervenuta e ha bloccato l’operazione, ma non ci sono stati feriti.

Germania

A Francoforte attivisti dell’Assemblea nazionale per i diritti umani assieme a molti immigrati hanno occupato una chiesa per chiedere reali condizioni di cittadinanza nel territorio tedesco.

Spagna

Contro la nuova legge sull’immigrazione, molto restrittiva per quanto riguarda i diritti degli immigranti, hanno manifestato miglia di persone sia a Madrid che a Malaga. A Madrid il corteo ha attraversato le strade del centro, senza arrivare davanti al cpt, troppo in periferia per essere raggiunto in maniera agevole. Mentre a Malaga tutti gli attivisti della zona si sono incontrati di fronte al centro di permanenza temporanea, l’unico dell’Andalusia, per richiederne la chiusura. Ci sono stati interventi dei portavoce dei movimenti del sud della Spagna che si battono per la libertà di circolazione e la giornata è proseguita con diversi concerti.