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L’Hotel Centrale a Cosenza: l’occupazione in cui migranti e attivisti per la casa sfidano speculazione edilizia e mala accoglienza

Vittoria Morrone*

Foto dalla pagina Facebook PrendoCasa Cosenza

Il 30 dicembre dell’anno appena finito, il comitato cosentino PrendoCasa ha riaperto i battenti dell’ormai dismesso Hotel Centrale, a due passi dal principale Corso della città.

Foto: PrendoCasa Cosenza
Foto: PrendoCasa Cosenza

Il comitato, attivo da quasi dieci anni sul territorio, coinvolge più di 200 persone, attivist*, migranti e cittadin*, unite contro il paradosso della speculazione edilizia a fronte dell’emergenza abitativa in cui verte più di un migliaio di persone nella sola città di Cosenza.

Date queste premesse, l’occupazione dell’Hotel Centrale assume immediatamente un forte significato politico a livello locale, soprattutto venendo a conoscenza delle vicissitudini che hanno reso famoso il nome dell’albergo, vicissitudini che raccontano di finanziamenti regionali per la ristrutturazione di uno stabile che viene dichiarato non a norma ancor prima dell’inaugurazione, di un ex proprietario, tal Mimmo Barile, che finisce in manette per aver rubato mezzo milione di euro dalla cassa della fondazione regionale Field della quale era presidente. L’Hotel viene così sequestrato dal tribunale di Cosenza, atto che si è poi tradotto nello stato di abbandono durato quattro lunghi anni.

Il comitato PrendoCasa si era già reso protagonista di altre riappropriazioni di spazi, dimenticati dalle istituzioni, come l’ex convento gestito dalle suore canossiane, nel quale al momento vivono una ventina di famiglie e lo stabile di proprietà comunale nell’area di Porta Piana, che, sotto le pressioni degli occupanti esercitate sul municipio, evolverà in un progetto di social housing.

La più giovane delle occupazioni abitative, prima dell’Hotel Centrale, s’intende, è quella che ha trasformato, ironia della sorte, l’ufficio dismesso dell’Aterp (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica) in una casa per diverse famiglie italiane e straniere.

La riapertura dell’hotel è avvenuta per mano dei residenti delle altre occupazioni, che, da prassi, si organizzano in azioni di solidarietà per riaffermare il diritto all’abitare, da intendersi come una rivendicazione che non si limita alla richiesta di un tetto, ma che si riferisce al diritto di tutte e di tutti di accedere ai servizi pubblici, che dopo l’approvazione del decreto di legge Minniti, sono riservati a coloro che posseggono un indirizzo di residenza “legale”, nei quali, quindi, non rientrerebbero gli occupanti.

Foto: PrendoCasa Cosenza
Foto: PrendoCasa Cosenza

Il confine tra ciò che è riconosciuto come legale o illegale in questo caso è decisamente offensivo nei confronti di migliaia di persone che ogni giorno lottano per non doversi ritrovare a dormire su un marciapiede, famiglie inserite da anni in graduatorie dormienti per la riassegnazione degli appartamenti popolari, costrette a veder marcire interi palazzi vuoti e abbandonati.

E’ così che il comitato PrendoCasa, rispondendo alla negligenza e talvolta alla totale assenza delle istituzioni, gestisce uno sportello al quale le persone in difficoltà possono rivolgersi per essere i candidati residenti nelle nuove occupazioni, candidature raccolte naturalmente senza alcun tipo di discriminazione in termini di nazionalità e di situazione legale per quanto riguarda i/le migranti.

La forza del comitato, quindi, sta proprio nel trovare una risposta ai temi drammaticamente attuali di una crisi economica che, come da copione, colpisce le fasce di popolazione più vulnerabili, incrementando la povertà laddove non c’è difesa contro le politiche di disuguaglianza, delle quali il decreto Minniti è uno dei principali protagonisti e responsabili.

L’occupazione dell’Hotel Centrale, in definitiva, sembra colpire la classe politica condannandola anche agli occhi dell’opinione pubblica, che non lascia spazio a commenti xenofobi o a polemiche sterili sul decoro urbano, perché di fatto non c’è spazio per discussioni sulla legittimità di un’azione che risponde ai diritti fondamentali degli esseri umani, altrimenti violati.

La lotta di riappropriazione di spazi e di diritti diventa una colonna portante, quindi, nella vita quotidiana delle occupazioni del comitato PrendoCasa, che si organizza in assemblee costituite da tutti i residenti e dai rappresentanti dei nuclei abitativi preesistenti. Le decisioni vengono prese su base consensuale dopo una discussione che coinvolge tutti, coinvolgimento reso possibile anche grazie alla traduzione offerta a coloro che non parlano italiano da altri residenti che si trovano in Italia da più tempo.

Foto: PrendoCasa Cosenza
Foto: PrendoCasa Cosenza

I turni d guardia alla porta d’entrata, ai quali partecipano tutti gli occupanti, sono un altro aspetto dell’organizzazione interna che dimostra come la responsabilità dell’occupazione abitativa abbia un’accezione collettiva, nella quale la difesa degli spazi è una necessità che abbraccia l’intera comunità.

In ogni caso, se da una parte troviamo un approccio che prevede la protezione dello stabile, dall’altra parte c’è una notevole apertura alla cittadinanza, che sottolinea la volontà di coinvolgere gli abitanti del quartiere in attività che li avvicinino ai residenti dell’occupazione e che ne facilitino il dialogo intorno a temi così urgenti, come quello dell’emergenza abitativa e l’integrazione dei migranti.

Ed è così che è stata organizzata la tre giorni, tenutasi nel primo fine settimana seguente al 30 dicembre, data dell’occupazione, nella quale è stato presentato il libro “Mimì Capatosta” di Tiziana Barillà, che narra del modello vincente della città di Riace sul tema dell’immigrazione nel mezzogiorno, al quale sono seguiti laboratori per bambini e attività per tutti coloro che volessero conoscere la realtà di un’occupazione, che ha trasformato un mucchio di cemento abbandonato al degrado in un cuore pulsante di creatività e condivisione di esperienze.

Il 10 gennaio, i residenti dell’Hotel Centrale hanno sfilato in una manifestazione lungo Corso Mazzini, fino alla Prefettura di Cosenza, dove una delegazione del corteo ha ottenuto un colloquio con il Viceprefetto, il quale ha dichiarato che per il momento la questione della nuova occupazione abitativa non è stata affrontata dalle istituzioni competenti. Il presentimento diffuso, quindi, sembra dare speranza ai residenti almeno fino alle nuove elezioni nazionali.

Photo credit: Marco Ascrizzi (Cosenza, 13 gennaio 2018 - Marcia degli indecorosi)
Photo credit: Marco Ascrizzi (Cosenza, 13 gennaio 2018 – Marcia degli indecorosi)

Quel che è certo è che il livello di guardia non si abbassa e il 13 gennaio il comitato PrendoCasa ha manifestato ancora una volta per le vie della città contro la speculazione edilizia, il sistema di clientelismo della politica locale e nazionale, i decreti legge che creano e finanziano i centri di espulsione regionali e limitano con provvedimenti anticostituzionali la capacità giuridica dei migranti che approdano sulle coste italiane.

L’esperienza e l’attività del comitato PrendoCasa rappresenta senz’altro un ambizioso esempio di azione locale, in grado di sensibilizzare la cittadinanza fino a coinvolgerla in discussioni su temi estremamente urgenti della realtà cosentina, alla quale parallelamente viene affiancata una presa di posizione politica in una prospettiva nazionale e globale.

Agire in questo contesto, secondo il filosofo Slavoj Žižek, significa non accettare le esistenti dinamiche di dominazione, significa cercare di cambiare il sistema per risvegliare la coscienza delle persone:
Il destino d’interi strati della popolazione, e a volte di paesi interi, può essere deciso dalla danza speculativa “solipsistica” del capitale, che insegue il suo obiettivo di profitto con beata indifferenza rispetto a come questo movimento inciderà sulla realtà sociale”.

Bene, le 200 persone e più del comitato PrendoCasa lottano ogni singolo giorno per “riappropriarsi” della realtà sociale ed incidere su di essa con un movimento di controcorrente, che renda tutte e tutti più liber* e coscienti.

Links utili:
PrendoCasa Cosenza su FB
Radio Ciroma
Malanova.info
Fotoreportage di fotografo di Marco Belmonte, Quicosenza
– Fotografie di Marco Ascrizzi della “Marcia degli indecorosi“, 13 gennaio – Cosenza