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L’Italia aumenta i controlli sulla ferrovia del Brennero

E nel frattempo l’Austria considera i richiedenti asilo una minaccia alla sicurezza

La Fondazione Alexander Langer di Bolzano fa sapere con una nota che in questo momento il confine tra l’Italia e l’Austria non è ancora chiuso e militarizzato. Il motivo è legato essenzialmente all’introduzione da parte dell’Italia di controlli sistematici nelle stazioni ferroviarie di Bolzano e del Brennero.
In Austria, nel frattempo, è stata votata una legge che considera i richiedenti asilo una minaccia alla sicurezza nazionale, tale da poter dichiarare lo stato d’emergenza.
Le parole di Alfano, al termine dell’incontro con l’omologo austriaco Sobotka, chiariscono d’altronde qual è il piano dell’Italia per scongiurare i controlli della polizia austriaca in territorio italiano e la chiusura del Brennero. “Rafforzeremo il controllo dei flussi verso il Brennero, ma abbiamo ribadito la nostra contrarietà ai controlli della polizia austriaca al Brennero, sui nostri treni e sul nostro territorio. L’itinerario stradale e dei treni al Brennero vedrà rafforzata la presenza delle Forze dell’ordine, già ci sono aliquote di militari. Ci sarà più controllo negli itinerari stradali e ferroviari”. Detto in altri termini, l’Italia farà il lavoro sporco per l’Austria.

Martedì 26 aprile al Brennero
Si è tenuta una conferenza stampa convocata dalle autorità di polizia tirolesi, per spiegare gli aspetti tecnici del ccdd. “management di confine” in preparazione. Oltre ai dettagli tecnici, ampiamente riportati dai giornali, occorre evidenziare la procedura proposta per i respingimenti al confine. Le persone prive di un documento per l’ingresso verranno portate in un centro di registrazione, subito dopo la rotonda al Brennero. Chi potrà effettuare una domanda di protezione internazionale secondo la legge austriaca vigente (vedi sotto), verrà trasferito presso le strutture esistenti a Innsbruck; tutti gli altri riceveranno un divieto di ingresso e verranno riportati sul lato italiano del confine. Anche coloro che risultano già registrati in EURODAC verranno respinti al confine e non verranno attivate le procedure dell’Unità Dublino, come previsto dalle normative europee. Un dettaglio del “management” che sarebbe stato definito durante il confronto tra Alfano e Sobotka è se l’Austria, in base a una sua richiesta, potrà effettuare i controlli sui treni da Fortezza in poi. In caso di diniego, i controlli verranno effettuati tra il Brennero e la stazione austriaca di Steinach.
Va segnalato che l’Austria, come l’Italia, non è solo un paese di accoglienza ma anche un paese di transito per le persone in fuga. Per cui la decisione austriaca dipenderà anche dalle decisioni della Germania e dagli altri paesi di destinazione più desiderata dai profughi “in transito”, di consentire o meno l’ingresso nei loro confini.

Mercoledì 27 aprile in Austria
Viene votata dl parlamento, con 89 voti a favore e 67 contrari, una nuova legge più restrittiva in materia di diritto alla protezione internazionale. Le modifiche legislative approvate comprendono “misure speciali per il mantenimento dell’ordine pubblico e la salvaguardia della sicurezza interna” che autorizzano il governo a considerare un certo numero di richiedenti asilo in arrivo una minaccia alla sicurezza nazionale con conseguente diritto a dichiarare lo stato d’emergenza. Questo consentirebbe all’Austria di attivare una legislazione più restrittiva in materia di asilo e respingimenti già al confine. Saranno così pochissime le persone che avranno diritto a chiedere protezione internazionale.

Mercoledì 28 aprile al Viminale, Roma
L’incontro tra Alfano e Sobotka. “No” ai controlli austriaci sul territorio italiano, ma sì alla cooperazione di polizia. Negli ultimi mesi risultava che il numero delle persone che transitano dall’Austria verso l’Italia era maggiore di quelle della rotta Italia – Austria. Va anche detto che chi entra in Italia per via terrestre e presenta una domanda di protezione trova difficilmente accoglienza, come è dimostrato dalla situazione della lista di attesa di 240 persone che ormai da molti mesi a Bolzano attendono di ricevere l’accoglienza che spetterebbe loro di diritto. Ed ecco, non serviranno più i controlli austriaci sull’asse ferroviario.

Da venerdì 29 marzo, l’Italia inizia controlli sistematici nella stazione di Bolzano e viene anche rafforzato il numero degli agenti di polizia presenti al Brennero e a Bolzano.
A Verona, ma in particolare a Bolzano, i controlli fanno sì che tutte le persone prive di documenti in regola vengano fatti scendere dai treni internazionali diretti in Germania e che tutti i treni regionali ed internazionali in partenza verso nord siano presidiati da personale di sicurezza. Oltre alle polizia ferroviaria e alle pattuglie trilaterali ci sono Carabinieri, Reparto Mobile della Celere, Guardia di Finanza e al Brennero anche gli Alpini e il personale del Commissariato di Confine. In questo momento, comunque, sono pochissime le persone che arrivano fino al Brennero, ma la presenza di forze di sicurezza – e di giornalisti – è altissima.

Invece di rispondere per l’ennesima volta con misure di “sicurezza” per colmare le lacune del cosiddetto sistema europeo di asilo, sarebbe necessario il superamento del Regolamento Dublino III e la presa in considerazione del progetto migratorio individuale e dei legami sociali delle persone che cercano i ricongiungimenti. Altrimenti, come sempre quando si costruiscono muri e confini mobili, le persone in fuga cercheranno, anche all’interno dell’Europa, altri percorsi, ancora più lunghi, costosi e pericolosi.


La nuova nuova legge in materia di diritto alla protezione internazionale in Austria

Approfondimento in inglese:
Austrian Parliament approves law repudiating right to asylum

Approfondimenti in tedesco:
Recht auf Asylverfahren kann künftig zeitweilig eingeschränkt werden
“Wir wollen entscheiden, wer herein darf und wer nicht”
Caritas: Massive Verschärfung des Asylrechts ist Abkehr von humanitärer Tradition