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La mala accoglienza è una mala pianta. Ma una pianta non fa un bosco

CarovaneMigranti: la lotta per i diritti e la dignità dei richiedenti asilo nei CAS di Roddi e La Morra è solo all'inizio

La Morra, Roddi (Cn)

Sono passati pochi giorni dalla Marcia per la dignità e il rispetto dei richiedenti asilo dei Cas di La Morra e Roddi.

Una giornata straordinaria se non fosse stata guastata da una vergognosa aggressione ad un ragazzo che aveva manifestato con noi.

Investito da un’auto qualche giorno prima aveva voluto che recuperassimo una carrozzella per partecipare alla marcia. Voleva denunciare quella cosa terribile che ti senti addosso soprattutto quando stai male. Una pena che non può essere di questo mondo. L’indifferenza delle persone che dovrebbero tutelarti, che dovrebbero provvedere anche solo ad un anti-dolorifico, ad un banale paio di stampelle. Le stesse persone responsabili di un centro che non può chiamarsi d’accoglienza. La stessa persona che ha avuto il coraggio di aggredirlo verbalmente, di colpirlo alla gamba dolorante e di rompergli il telefono perché non potesse più comunicare. Dire quello che pensava.
Abbiamo sporto denuncia.
Grazie al cielo, dalla sera stessa dell’aggressione, lui non è più lì, e oggi due ragazzi di Roddi, anche loro in prima fila nella marcia, sono stai spostati in altre strutture.
Poche settimane prima la Prefettura aveva destinato altre quattro persone in altrettanti centri della Provincia.
Incomprensione con i gestori.

Se non stai zitto, via! Ma non basta.

Come credere che possa bastare, come credere che sia appagata la dignità di quanti restano e di quanti sono stati estromessi? Come credere che una battaglia di civiltà -sulla quale si raccolgono persone che non si sono mai conosciute, che vivono in luoghi diversi ma provano lo stesso affetto per queste persone che hanno attraversato il deserto e il mare- possa accontentarsi di piccole potature? La Mala pianta ha bisogno di una terapia forte e d’urgenza.

Ancora molti dei manifestanti sono in quei centri, spaventati per quanto potrebbe accadergli. Noi siamo con loro, in collegamento costante, per rassicurarli e per dirgli di non avere paura.

In Piazza ad Alba abbiamo letto una lettera aperta al Prefetto di Cuneo ed è questa la nostra stella polare. Chiederemo con insistenza, in tutte le sedi, che si faccia chiarezza, che si facciano i conti, che si misurino le azioni e che si incrementino i controlli sull’utilizzo dei finanziamenti stanziati dalla Prefettura.
Non si torna indietro.

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CarovaneMigranti

Carovane Migranti ha come principale obbiettivo la creazione di ponti in un’epoca di politiche che mirano, attraverso l’innalzamento di muri, a difendere i confini e non le vite umane.
Un tratto distintivo della nostra esperienza è il legame con il Movimiento Migrante Mesoamericano che organizza la Caravana de Madres centroamericanas de migrantes desaparecidos.
Vuol essere un ponte con quella esperienza decennale, cercando di favorire pratiche di interlocuzione e scambio tra realtà di lotta e resistenza delle due sponde del Mediterraneo e dell’America Centrale.