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La situazione sul confine sloveno-austriaco

Report e fotografie della staffetta #overthefortress

La situazione sul confine sloveno-austriaco di Sentilj cambia giorno per giorno. L’ondata di 26.000 profughi prevista tra mercoledì e giovedì è stata gestita dalle autorità slovene e austriache in maniera generalmente regolare nonostante il forte sole e le freddi notti della regione.
Non sono mancati episodi di tensione creati dalla grande quantità di rifugiati e dal conseguente nervosismo dei militari e poliziotti sloveni.

La giornata di mercoledì si è svolta nella strana atmosfera, animata e vivace in tutto il campo, dovuta in parte alla presenza di diversi giornalisti (tra i quali la BBC): copresenza di truppe austriache e slovene che sembravano stranamente disponibili al dialogo, distribuzione di bottiglie di acqua e snacks (di solito proibiti) e musicisti nel campo. In particolare suonare in mezzo a tutta quella gente è stato uno dei momenti più toccanti e belli che abbiamo vissuto. Vedere bambini ballare a ritmo di bonghi e chitarre, in grado di far dimenticare, almeno per un momento, ciò che li ha portati fin lì è stata una delle immagini che porteremo sempre con noi.
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Siamo riusciti ad attraversare il confine austriaco e fare un tour guidato – infiltrati con la BBC – nel campo di Spielfeld. Serve come passaggio e smistamento dei migranti, è previsto un pasto, aiuto medico e file dirette verso gli autobus che portano a Vienna, Graz e tante altre città o stazioni senza, apparentemente, una logica. Il campo di Spielfeld, infatti, non prevede nessuna procedura di identificazione, tutte le persone che entrano vengono solo contate e portate nei bus.

Campo di Spielfeld, #overthefortress 12 novembre 2015
Campo di Spielfeld, #overthefortress 12 novembre 2015
Uscita dal campo e stazione dei bus, #overthefortress 12 novembre 2015
Uscita dal campo e stazione dei bus, #overthefortress 12 novembre 2015

L’atmosfera nel campo è molto variabile e dipende soprattutto dalle autorità in carica che ogni dodici ore cambiano di turno. La giornata di oggi, 13 novembre, si è svolta in un clima di nervosismo palpitante, con poliziotti rigorosamente in tenuta antisommossa e bende in testa infastiditi dalla presenza dei volontari e dal sovraffollamento del campo.

I rifugiati vengono sistemati, come solito, su due file verso il confine austriaco. La sensazione è quella, visto l’enorme afflusso di persone, che si vogliano solo liberare di un peso. Si sono create così lunghe file in attesa, circa 3 ore (nella già nota area NO MEN’S LAND) senza alcun supporto medico, senza autorità che facessero rispettare l’ordine e senza interpreti per dare un aiuto psicologico. Molte famiglie nei diversi flussi sono state incidentalmente separate creando maggior tensione tra le persone.

L’associazione di volontariato slovena Filantropja, organizzazione di riferimento per gran parte dei campi in Slovenia, appare ben organizzata con turni di otto ore che coprono tutte le fasce orarie. L’associazione risulta però diffidente verso gli aiuti esterni che arrivano da altre organizzazioni ed è composta interamente da sloveni: ragazzi provenienti da tutte le parti del mondo arrivano qui per cercare di dare supporto o dialogo ai rifugiati, ma vengono malamente cacciati.

Uno dei grandi problemi di tanti profughi è la separazione: spesso a donne e bambini viene data priorità di passaggio durante i momenti di sovraffollamento e tensione, creando però così tante separazioni. Sono stati creati perciò appositi centri di ricongiungimento famiglie e bacheche in cui lasciare messaggi.

Bacheca per lasciare messaggi
Bacheca per lasciare messaggi

Un altro problema di questo campo (Sentilj) è che, data la poca presenza di personale, sia volontari che ditta di pulizia o altro, e dato il numero elevato di profughi, le condizioni igieniche lasciano molto a desiderare. Lavorando anche solo per riordinare le brandine l’odore è insopportabile, il cibo lasciato in ogni angolo attira le mosche e le coperte vengono usate da mille persone diverse. Il personale presente fa un ottimo lavoro ma insufficiente per uno spazio così grande, non viene inoltre lasciato il tempo di fare una doccia. In tutto il campo sono presenti solamente una decina di docce.
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L’atmosfera di oggi e quella che si prospetta nei prossimi giorni è di ansia e stress, sempre più persone passano per i campi e sempre più vengono considerati come numeri, i volontari vengono diminuiti e sembra quasi che si vogliano liberare al più presto di un peso non voluto; spesso nel campo si sentono commenti razzisti e battute, si da la priorità all’emergenza numerica e nessuna all’aspetto umano. I tantissimi i bambini che passano da questi campi appena vedono un sorriso si rasserenano ed effettivamente basterebbe poco per tenere un clima calmo e pacifico.

Speriamo che non si arrivi mai al totale controllo delle forze armate con una assenza di personale, ma ad ora non è chiaro cosa succederà.
Anja e Tobia, Staffetta #overthefortress
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