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Lampedusa – Ancora un caso Cap Anamur?

di Fulvio Vassallo Paleologo, Università di Palermo

. Secondo La Sicilia “un elicottero
della Guardia Costiera con a bordo un medico è stato inviato sul
mercantile Pinar, attualmente fermo a circa 25 miglia a Sud di
Lampedusa dopo avere soccorso ieri pomeriggio 154 migranti che erano su
due barconi alla deriva nel Canale di Sicilia recuperando anche un
cadavere.

Il medico dovrà accertare le condizioni di salute degli
extracomunitari, apparsi particolarmente provati dalla traversata,
disponendo l’eventuale trasferimento di quelli che necessitano di cure
immediate.

La nave porta container, che batte bandiera panamense ed è
di proprietà di un armatore turco, era diretta nel porto tunisino di
Sfax.

Quando ha soccorso i due barconi il cargo era in acque di
competenza maltese, ma le autorità della Valletta, che coordinano le
operazioni, hanno indicato al comandante di fare rotta verso il porto
più vicino, cioè Lampedusa, e non su Malta. Il mercantile è rimasto
così al limite delle acque territoriali, in attesa di
un’autorizzazione.”

L’Italia deve dare accoglienza ai migranti salvati
dal mercantile Pinar, dopo il rifiuto di Malta. Se il mercantile
dovesse essere fatto proseguire per Tunisi, sua destinazione, con i
migranti ancora a bordo, si realizzerebbe un respingimento collettivo,
come quello tentato nel 2004 con la nave tedesca Cap Anamur, per la
quale la settimana prossima continua il processo davanti al tribunale
di Agrigento.

I migranti salvati dal Pinar hanno diritto di presentare
una richiesta di asilo, anche a bordo del Pinar, se occorre, e dopo il
soccorso vanno sbarcati in un porto “sicuro”. Questo porto può essere
soltanto un porto italiano, dopo che le ultime relazioni del Consiglio
d’Europa
hanno confermato le gravi violazioni dei diritti umani a danno
dei migranti in Tunisia ed in Libia.

Vedi anche:
Respingimenti di migranti in acque internazionali e diritto alla vita