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Lampedusa – Da oggi in funzione il Centro di espulsione

Da questa mattina è attivo un Centro di identificazione e espulsione (Cie) a Lampedusa, accanto al Centro di prima accoglienza (Cpa). Lo ha annunciato il ministro dell’Interno, Roberto Maroni. Il Centro è stato allestito in una base miliare abbandonata all’estremità occidentale dell’isola”. Contro l’apertura del Cie è in corso da stamattina una protesta dei cittadini di Lampedusa. Al corteo di protesta, organizzato dal consiglio comunale e dal comitato “Sos Pelagie”, partecipano oltre 4mila persone sui 6mila abitanti dell’isola. A Lampedusa oggi è sciopero: tutti i negozi sono rimasti chiusi.

Il corteo si è diretto verso il Centro di prima accoglienza in un clima di tensione. Alcune decine di extracomunitari sono usciti dal Centro, mischiandosi alle persone che stanno protestando davanti alla struttura di contrada Imbriacola insieme al sindaco, Bernardino De Rubeis. I manifestanti hanno anche bloccato un pullman che stava trasportando un gruppo di 110 persone dal Cpa in aeroporto. Per oggi è stato infatti deciso il trasferimento di circa 250 extracomunitario verso i Centri di Crotone e Gorizia.

L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) intanto ha espresso “crescente preoccupazione per la situazione umanitaria dei quasi 2000 migranti, fra i quali molti richiedenti asilo, attualmente ospitati nel Centro di primo soccorso ed accoglienza di Lampedusa”. In un comunicato l’agenzia delle Nazioni Unite sottolinea come il centro di prima accoglienza di Lampedusa sia “in condizioni di estremo sovraffollamento”. L’Unhcr sottolinea inoltre che “il sovraffollamento che si è venuto a creare sta dando origine ad una situazione umanitaria molto preoccupante che oltretutto ostacola il lavoro dell’Unhcr e delle altre organizzazioni che operano nel centro”.

Al momento, secondo i numeri forniti dal ministro Maroni, nel centro di prima accoglienza di Lampedusa si trovano 1.677 persone, a fronte di una capienza massima di 850 posti letto.