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Libia: ecco cosa succede nei centri di detenzione per migranti

Asgi, 27 dicembre 2017

Photo credit: Internazionale

Ecco le motivazioni della sentenza del 10 ottobre 2017 con cui la Corte d’assise di Milano ha condannato all’ergastolo un cittadino somalo ritenuto responsabile di gravissimi fatti di violenza commessi nei primi mesi del 2016 in un campo di raccolta dei migranti in Libia (cfr. comunicato dell’11 ottobre).

Leggere le testimonianze delle persone offese sentite nel processo lascia senza fiato.

Nel campo in cui le persone offese erano rinchiuse con la forza, e di cui l’imputato è risultato uno dei gestori, centinaia di persone di ogni età venivano quotidianamente sottoposte a torture, violenze sessuali, omicidi a scopo dimostrativo o per semplice crudeltà, in un clima di disperata rassegnazione delle vittime e di assoluta impunità dei carnefici.

Vale davvero la pena trovare il tempo per leggere almeno alcune pagine della sentenza per rendersi dell’orrore assoluto in cui centinaia di essere umani si trovano a vivere in questi anni nei campi di detenzione libici. Tale orrore oggi ha trovato riconoscimento in una sentenza di un giudice italiano.

Il dibattito sulle politiche di riduzione dei flussi migratori non può non tenerne conto: la politica di impedire con ogni mezzo gli arrivi in Italia dalla Libia significa condannare gli stranieri a rimanere in quei medesimi centri che riconosciamo ufficialmente luoghi di tortura e di morte.

Nessuno può più dire di non sapere.

– Scarica la sentenza completa:
Corte d’Assise di Milano, sentenza del 10 ottobre

ASGI - Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione

Nata dall'intenzione di condividere la normativa nascente in tema d’immigrazione da un gruppo di avvocati, giuristi e studiosi, l’ASGI ha, nel tempo, contribuito con suoi documenti all'elaborazione dei testi normativi statali e comunitari in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza, promuovendo nel dibattito politico-parlamentare e nell’operato dei pubblici poteri la tutela dei diritti nei confronti degli stranieri ( continua » )