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Messico – Tre bambini migranti muoiono in un naufragio davanti alle coste del Chiapas

Ángeles Mariscal, En el camino - 22 luglio 2016

Chiapas. Due bambini e una bambina centroamericani viaggiavano a bordo di un’imbarcazione lungo la costa del Chiapas. Erano approdati a El Gancho, un punto costiero al confine tra Messico e Guatemala, dove arrivano centinaia di migranti che cercano di attraversare via mare questo paese, per raggiungere gli Stati Uniti. Con loro c’erano il padre e un’altra ventina di migranti.

Speravano di percorrere, nella notte di mercoledì, i 266 chilometri di litorale chiapaneco, lungo la rotta marittima attualmente praticata dai migranti centroamericani, dopo l’attuazione, nel 2014, del Plan Frontera Sur (Programma per il confine sud) da parte del governo messicano, e lo sbarramento di alcune delle vie di terra usate dai migranti per attraversare il paese, compresa quella ferroviaria.

Giovedì mattina, i corpi di Adrián Roblés García, di 6 anni, originario di Sonsonate (El Salvador), e di un altro bambino, ancora da identificare ma che ha al massimo 12 anni, sono stati trascinati dalle onde fino a Barra di San José, nel comune di Mazatán. Il corpo della bambina si è fermato qualche chilometro prima, sul litorale di El Hueyate.

Dalle prime indagini risulta che i minori viaggiavano insieme al padre. Quest’ultimo è riuscito a salvarsi, dopo che l’imbarcazione che li trasportava, comandata da trafficanti di persone, si è ribaltata a causa della forte pioggia” che quella notte ha interessato tutto lo stato, ha fatto sapere il Dipartimento per i delitti commessi contro i migranti del Governo del Chiapas, ente che ritiene i minori essere originari di El Salvador, anche se alcuni abitanti dell’Honduras sostengono che i bambini potrebbero essere loro connazionali.

In via non ufficiale è stato detto che gli altri migranti che viaggiavano a bordo del barcone sono riusciti a salvarsi,e hanno continuato il loro cammino verso gli Stati Uniti. Soltanto il padre dei tre bambini si è fermato. Le autorità hanno avviato, lungo la costa di quella zona del Chiapas, la ricerca di altre possibili vittime.

I consolati centroamericani non hanno voluto riferire notizie sull’origine e l’identità dei bambini, tuttavia, organi d’informazione dell’Honduras hanno comunicato venerdì scorso che due di loro sono Jennifer Gavarrete López e Carlos Daniel Aguilar –di 7 e 11 anni-, provenienti da San Carlos, Omoa.

Il quotidiano La Prensa afferma che i due bambini viaggiavano insieme alle proprie madri, ed è stata una di loro, Olga Marina López, ad avvisare la famiglia dell’accaduto.

La rotta pacifica del Pacifico messicano è sempre più utilizzata dai migranti centroamericani per attraversare la parte meridionale di questo paese. Secondo le organizzazioni impegnate nel settore, l’inasprimento delle operazioni di contenimento di polizia, esercito e personale addetto all’immigrazione, li obbliga a salpare dal porto di Ocós, nel Dipartimento di San Marcos, Guatemala.

Da lì percorrono quasi 800 chilometri di costa pacifica messicana, giungendo nel Golfo di Tehuantepec, per poi dirigersi via terra al centro del paese, in treno o in Pullman.

Lungo la rotta marittima, i migranti vengono trasportati su dei barconi a doppio motore o più piccoli – a seconda del prezzo che si può pagare- e fanno scalo sulle coste di Mazatán, Acapetahua e Tonalá in Chiapas; fino al porto di Salina Cruz, in Oaxaca.
In ogni modo, il rischio di naufragare lungo la rotta marittima del Pacifico è alto, soprattutto durante la stagione delle pioggie, quando le onde raggiungono anche i tre metri d’altezza; oltre che per le condizioni in cui versano le imbarcazioni e l’alto grado di affollamento delle stesse.