Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Migr-Azione: Hi Here e lo sviluppo di reti di solidarietà

Hi Here è una App per superare le barriere e costruire legami sociali tra migranti, comunità locali ed enti attivi nell'accoglienza

È indubbio che la questione dei migranti e l’emergenza umanitaria ad essa associata, siano ormai diventate parte integrante della vita pubblica di questo Paese. Lo si intuisce dai toni della nostra politica, sempre più insofferente a parole come “accoglienza” e “diritto d’asilo”, dall’atmosfera cupa che si respira in Europa a riguardo, dall’attenzione quasi sadica che le rivolgono i media.

La profondità di questa tragedia però, rimane costantemente confinata nelle strade, nelle periferie della città, nei centri di prima accoglienza. Ai bordi, ai margini della nostra indifferenza e così lontana dalla quotidianità di molti, da apparire invisibile. Neppure Fuocoammare, vincitore del Leone d’oro a Venezia e del Festival di Berlino, un documentario capace di ricreare quel clima di violenza e incertezza nel quale sono immerse le giornate di queste donne, di questi bambini e di questi uomini, è riuscito a colmare il vuoto che si è stabilito tra noi e la nostra umanità: ormai ci siamo abituati a vedere e a sentire di tutto. Ci siamo abituati alla morte, alla loro sofferenza, alle perdite a cui continuano ad andare incontro sulle coste e nei mari del nostro Paese. Abbiamo guardato per anni immagini e notiziari, lasciando che ai volti, si sostituissero i numeri: 4220 morti solo nel 2016, 22000 dall’inizio della crisi ( più o meno dal 2000). Cifre che ovviamente non tengono conto delle dimensioni emotive di questo disastro umanitario e che non parlano dei figli e delle madri scomparse, dei padri perduti o delle famiglie disperse.

L’impossibilità attuale di affrontare quest’emergenza all’origine, vuoi per mancanza di capitale politico vuoi per le difficoltà che l’instabilità del continente africano ( ma non solo ) porta con sè, non solleva in ogni caso l’enstablishment europeo dalle sue responsabilità.
La prima, di matrice storica, arriva da lontano: non è possibile, infatti, ignorare le conseguenze di decenni e decenni di politiche coloniali e predatorie, miopi e repressive. Né oggi, di fronte al profilarsi di una crisi annunciata, è possibile assolvere i nostri politici dai loro fallimenti: per prima cosa poiché hanno ignorato la portata, gli effetti e le conseguenze di questa crisi, in seguito, poiché si sono mostrati incapaci di produrre soluzioni che si ancorassero ai valori fondanti dell’Unione europea o delle costituzioni nazionali. L’inconsistenza della loro risposta politica non solo ha aggravato il problema ma ha anche consolidato la retorica populista delle estreme destre, lasciando che il peso di questa tragedia ricadesse sui singoli comuni, sulle associazioni umanitarie, sui volontari e sui comuni cittadini.
E’ proprio dalla constatazione di una mancanza di strumenti operativi in grado di favorire i processi di integrazione e di ridurre il carico di privazioni che ogni giorno colpisce non solo i migranti, ma anche le comunità che li accolgono, che inizia il percorso di Martina Manara e Caterina Pedò verso la realizzazione di HiHERE: una App per superare le barriere e costruire legami sociali tra migranti, comunità locali ed enti attivi nell’accoglienza.

Il progetto ha preso forma a seguito di una ricerca sui sistemi di accoglienza italiani svolta dalle due ragazze nell’estate 2015, per dare una risposta concreta e su larga scala alle difficoltà espresse dai richiedenti asilo intervistati. Lo smartphone è uno strumento necessario ai migranti per connettersi con familiari e conterranei, condividere commenti sui territori ospitanti, cercare nuove opportunità e raccogliere informazioni sul diritto di asilo e sui servizi locali di accoglienza.
HiHERE raccoglie tutte queste funzionalità in un unico spazio virtuale dedicato all’accoglienza, dove possono interagire Migranti, comunità Locali ed Enti tramite tre diverse tipologie di utente.
Per portare avanti al meglio il progetto, nell’estate 2016 è stata fondata l’associazione di promozione sociale Lapis e dopo un intenso anno di lavoro HiHERE App è stata lanciata ufficialmente a dicembre 2016.
Ora inizia la campagna di diffusione: per essere uno strumento efficace e completo, HiHERE ha bisogno che gli utenti si facciano parte attiva della rete di accoglienza.
Ed è con loro che, assieme alle associazioni che risponderanno alla chiamata, si spera partirà una riflessione più ampia, in grado di abbracciare gran parte delle problematiche legate alla questione migranti e che possa fornire spunti e soluzioni pratiche di cui si sente così tanto l’urgenza.

Per questo oggi si terrà all’Università Statale di Milano alle ore 18 un’Assemblea indetta da LUMe ( Laboratorio universitario metropolitano): un’occasione per confrontarsi pubblicamente sulla questione migranti e sulle esperienze che si stanno portando avanti, nella speranza di fornire spunti e soluzioni efficaci.
LUMe poi vi invita caldamente a partecipare all’incontro informale che si terrà nel nostro spazio, in prossimità dell’Università Statale di Milano ( vicolo Santa Caterina) e che concluderà la giornata.
L’idea è quella di confrontarsi sulle metodologie d’azione più efficaci, sui risultati ottenuti in ambito umanitario, sulle possibilità di approfondire e allargare la cooperazione tra le diverse realtà e sulle criticità legate alla gestione degli aiuti.
Perché abbiamo bisogno di credere che la politica dei respingimenti e dei controlli non possa essere l’unica soluzione.
Perché sappiamo con certezza che la migrazione è un processo umano inarrestabile e che si pone base del nostro processo evolutivo.
Perché come italiani e come europei non possiamo dimenticarci del nostro passato, di ciò che siamo e continueremo ad essere.
Perché dobbiamo difendere un sistema di valori e di pensiero che pone l’uomo e i suoi bisogni al centro.