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Mio fratello sarà rimpatriato oggi

Eva Cossé, Human Rights Watch - 26 aprile 2017

Ieri mi sono svegliato con un messaggio allarmante: “Ciao, per favore chiamami. Mio fratello oggi sarà rimpatriato in Turchia”.

Il messaggio era di Arash, un trentenne iraniano richiedente asilo bloccato nell’isola greca di Lesbo, che voleva disperatamente aiutare suo fratello Amir, bloccato lì anche lui. Meno di un’ora dopo, uno degli avvocati di Amir ha confermato la brutta notizia. “Verrà rimpatriato tra 15 minuti. Chiama tutti quelli che puoi”, mi ha detto.

I 15 minuti successivi sembravano durare una vita intera. Mentre io facevo freneticamente una chiamata dietro l’altra per provare a fermare il rimpatrio di Amir in Turchia, lui veniva fatto salire su una nave nel porto di Mitilene.

Non sarebbe dovuto succedere. L’espulsione è andata avanti nonostante Amir avesse una richiesta di riesame giudiziario pendente dinanzi al tribunale. Il direttore della polizia greca per gli stranieri di Mitilene mi ha detto che sapeva che Amir era in attesa del riesame, ma aveva ricevuto ordini di procedere comunque.

Amir, 26 anni, e Arash erano entrambi attivisti in Iran, e Arash, un attivista di spicco per i diritti umani, era stato imprigionato e torturato. Il padre era stato ucciso quasi vent’anni prima dalle forze paramilitari. Temendo ulteriori persecuzioni, i due fratelli sono scappati dall’Iran e sono sopravvissuti al terribile viaggio verso la Grecia, ma i controlli alle frontiere nei Balcani occidentali e un trattato dell’Unione Europea firmato con la Turchia pieno di difetti – secondo il quale, i migranti che arrivano in Grecia devono essere rimandati in Turchia se la loro richiesta d’asilo è rifiutata sulla base del fatto che la Turchia è ritenuta un Paese sicuro – li hanno bloccati a Lesbo.

Nonostante il rischio di pericolo nei male organizzati sistemi di asilo della Turchia e dell’Iran: la prima richiesta di asilo di Amir – non aveva nessun avvocato presente durante il colloquio – e il ricorso amministrativo sono stati rifiutati. Questo fa sorgere qualche domanda sulla qualità delle procedure di asilo a Lesbo sotto il trattato UE-Turchia. Adesso la sua unica possibilità è il riesame giudiziario.

Human Rights Watch ha riscontrato diverse lacune nell’accesso all’informazione e all’assistenza legale per i richiedenti asilo nelle isole greche. Invece che aiutare la Grecia a migliorare il suo sistema di asilo, la Commissione Europea spinge per diminuire le garanzie procedurali e la protezione in Grecia e per accelerare i rimpatri in Turchia.

Pochi minuti prima della partenza della nave le nostre ragioni sono state ascoltate e Amir è stato fatto scendere. Ma il suo ritorno in Turchia è solo rimandato – la polizia ha detto chiaramente che salirà sulla prossima nave, senza dire quando questo avverrà.

Mentre Amir veniva riportato in custodia, Arash ha postato su Facebook la storia del fratello, Dov’è quel posto in cui la libertà ci aspetta a braccia aperte?.