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Da l'Informazione del 30 ottobre 2007

Modena – Cpt aperto, ma come «laboratorio»

Si chiede al governo di sperimentare un Centro di permanenza «più umano»

di Giampaolo Annese

La «Cosa rossa» viene incontro
alla sinistra riformista,
ma la sinistra riformista non le
restituisce la cortesia.
Una seduta fiume del consiglio
comunale sul Centro di
permanenza temporanea riavvicina
senza però riuscire a ricompattare
le due anime della
maggioranza: al centro della
lunga giornata politica di ieri
una correzione dell’ordine del
giorno presentato dai capigruppo
di Ds, Margherita, Sdi,
Società civile, Udeur che sostiene
la ridefinizione del ruolo
delle strutture, sollecita il governo
e il parlamento ad approvare
in tempi rapidi il Ddl
Amato-Ferrero è dà mandato al
sindaco di richiedere all’esecutivo
di «autorizzare a Modena,
attraverso l’emanazione di un
apposito decreto, una sperimentazione
innovativa che anticipi,
di fatto, la riforma» partendo
dall’esclusione «dal trattenimento delle persone inoffensive,
socialmente deboli e
non in possesso,temporaneamente,
della regolare documentazione
sul soggiorno in
Italia».
Il documento raccoglie il via
libera di fatto della «Cosa rossa»
(Sinistra democratica, Rifondazione
comunista e Verdi) che si
astiene, come si astiene anche
Modena a colori che invece
avrebbe volentieri votato a favore
della prima versione.
Al contrario la sinistra riformista
vota contro l’ordine del
giorno della «Cosa rossa» che,
pur sfumando la sua posizione,
non rinuncia tuttavia alla
formula «attivarsi per ottenere
la chiusura», ritenuta una
discriminante dal resto della
maggioranza.
Nel documento approvato è
prevista inoltre, da parte del
sindaco, la possibilità di istituire
subito «un osservatorio,
comprendente rappresentanti delle istituzioni locali e dell’associazionismo,
col compito di
garantire che la gestione del
Centro corrisponda ai nuovi
requisiti richiesti».
Passa anche l’ordine del giorno
di Modena a colori (sul quale
la maggioranza si astiene
tranne Udeur e Achille Caropreso
che votano a favore): il
documento,rifiutando la chiusura
della struttura,spinge per
un coordinamento istituzionale
che «superi le barriere burocratiche
e paralizzanti delle
competenze e crei attorno al
Cpt la necessaria solidarietà
sociale».
Pollice verso, invece, per tutti
gli altri ordini del giorno
dell’opposizione, che sul tema
si è presentata in ordine sparso:
quello della Lega Nord («aumentare
l’organico per la sorveglianza
»),dell’Udc («Cpt,realtà
che deve rimanere») e Forza
Italia («ripristinare le espulsioni
»).