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Napoli – Report dal presidio contro le deportazioni libiche

Almeno 2-300 persone hanno preso parte giovedi al presidio in piazza Bellini a Napoli per sostenere la libertà e il diritto d’asilo dei profughi eritrei respinti dall’Europa e oggi segregati in Libia. Un iniziativa durata poco più di tre ore a partire dalle 19.00 in una delle principali piazze monumentali del centro storico di Napoli, dopo che una delegazione del forum antirazzista aveva consegnato in Prefettura l’appello nazionale in cui si richiede l’assunzione di responsabilità del governo italiano per la ri-accoglienza di queste persone, che sono state respinte in spregio a qualsiasi principio di protezione umanitaria.
Proprio due mesi fà, del resto, gli antirazzisti dovettero superare la violenza e i manganelli della celere per impedire che il barbaro esercizio dei “respingimenti collettivi” fosse applicato ad un gruppo di profughi (molti minori) arrivati con la nave VeraD nel porto di Napoli.

Ieri i collegamenti telefonici con Dagmawi Ymer, l’agenzia eritrea Abesha, Fulvio Vassallo Paleologo (Asgi) si sono alternati agli interventi in piazza di migranti e rifugiati che in passato sono stati arrestati o sfruttati e costretti al lavoro “obbligatorio” per anni in Libia. Per denunciare la stessa farsa del cosiddetto “accordo per la liberazione degli eritrei” come è stato spacciato da alcune agenzie di stampa: la proposta ai rifugiati di uscire dal carcere per svolgere lavoro obbligatorio e veder definitivamente compromessa la propria richiesta di asilo!
E’ intervenuta anche Asper, l’associazione vicina al popolo eritreo che denuncia i soprusi del regime di Asmara, mentre il forum antirazzista ha denunciato la volontà di costruire un CIE in Campania e ha ribadito la propria disponibilità a prossime iniziative per la campagna di liberazione dei rifugiati attualmente detenuti in Libia. Insistendo in particolar modo sulle gravissime responsabilità dell’Italia e dell’Europa, che sfruttando il peso di ricatti economici e diplomatici hanno di fatto spinto paesi come la Libia a fare quel lavoro sporco che evidentemente è “meglio tenere “il più possibile lontano” dall’opinione pubblica dei propri paesi… Una responsabilità ancora più grave per l’Italia, che in questa occasione vede coinvolti due paesi, la Libia e l’Eritrea, su cui si è esercitato un dominio coloniale. Boicottiamo le aziende che lucrano sugli accordi che non rispettano i diritti umani come quelli stipulati con la Libia!

* Libertà e diritto d’asilo per 250 profughi eritrei deportati nel deserto Libico
* Fermiamo le violenze contro i migranti e i rifugiati
* Rivediamo gli accordi Italia – Libia e fermiamo la politica dei respingimenti

Forum antirazzista di Napoli