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Nigeria (Edo State): la situazione di violenza indiscriminata giustifica il riconoscimento della protezione sussidiaria

Tribunale di Venezia, ordinanza dell’8 maggio 2017

Con l’ordinanza in oggetto, il Tribunale Ordinario di Venezia riconosce la protezione sussidiaria ad un cittadino nigeriano, proveniente dall’Edo State, regione meridionale della Nigeria.
Il giudice di primo grado non riscontra nella vicenda del ricorrente i presupposti per il riconoscimento dello status di rifugiato, ma rileva un rischio effettivo e concreto di subire un grave danno a causa della violenza indiscriminata nella zona di provenienza, nel caso in cui egli rientrasse in Nigeria; lo Stato e le organizzazioni statuali ivi operanti, infatti, non sarebbero in grado di fornirgli un’adeguata protezione.
Ciò è riscontrabile da fonti qualificate come il Rapporto di Amnesty International 2016. Le Coi riferiscono di crimini di diritto internazionale e gravi violazioni dei diritti umani e abusi, con episodi di violenza, tortura e altri maltrattamenti con sparizione di persone da parte della polizia e delle forze di sicurezza, riportati come frequenti e al di fuori di garanzie e tutele di diritto.
Avuto riguardo alla condizione del Paese di origine del ricorrente si rileva che i più recenti rapporti sullo stato socio-politico della Nigeria indicano come persistenti gravi conflitti negli Stati di Kano, Kaduna, Plateau, Yobe e Borno, dove la significativa presenza del gruppo islamico terroristico Boko Haram e la zona di confine tra il nord musulmano ed il sud del Paese cristiano e animista genera persecuzioni ai danni dei cristiani e va altresì rilevato che il gruppo terroristico ha continuato a commettere crimini di guerra e crimini contro l’umanità uccidendo migliaia di civili, detenendone altri, stuprando e segregando donne e bambine, distruggendo edifici e continuando raid ed attentati dinamitardi.
Il quadro sopra rappresentato, che denota una situazione di conflitto in tutto il Paese, violenze di matrice religiosa, sparizioni forzate, uccisioni e torture illegali, è confermato dal rapporto dell’anno 2016 sullo stato socio-politico della Nigeria redatto da Amnesty International (reperibile sul sito www.amnesty.it)
”.

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Tribunale di Venezia, ordinanza dell’8 maggio 2017