Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Nigeria. Le situazioni di violenza indiscriminata, soprattutto di matrice terroristica e settaria, risultano oramai coinvolgere l’intero paese

Due ordinanze gemelle del Tribunale di L'Aquila del 2 dicembre 2016

Attraverso una descrizione dettagliata degli avvenimenti politici che funestano la Nigeria, il giudice del Tribunale di L’Aquila riconosce la protezione sussidiaria ai richiedenti asilo.

Le situazioni di violenza indiscriminata, soprattutto di matrice terroristica e settaria, risultano oramai coinvolgere l’intera Nigeria e dimostrano il serio e concreto rischio per l’incolumità fisica alla quale sono esposti i civili indiscriminatamente, soprattutto se di religione cristiana, oltre alla diffusa e radicata violazione dei diritti fondamentali della persona anche da parte delle forze dell’ordine (Vedi Corte d’Appello di Roma I sezione del 14.2.2012, est.Scaramuzzzi).
Nella descritta situazione, dunque, può ritenersi sussistente il requisito del rischio di grave danno richiesto dall’art 14 del D.Lgs n 251/07 (minaccia grave e individuale alla vita o alla persona di un civile) per la concessione della protezione sussidiaria.

La situazione politica è caratterizzata dalle tensioni a sfondo religioso causate dagli attacchi del gruppo Boko Haram e dalle proteste popolari contro l’eliminazione dei sussidi di stato che mantenevano basso il costo dei carburanti.
Le azioni di Boko Haram, un gruppo islamico i cui legami con AQMI (Al-Qaeda nel Maghreb islamico) sembrano ormai scontati, costituiscono una seria minaccia per la stabilità interna considerato, anche, che gode del sostegno dei politici locali insoddisfatti di una leadership cristiana.

Secondo il più recente rapporto di Amnesty International si apprende quanto segue (CS207-24 novembre 2016)“…

Le forze di sicurezza della Nigeria, sotto il comando dall’esercito, hanno condotto una spietata campagna di esecuzioni extragiudiziali e atti di violenza che, dall’agosto 2015, hanno causato la morte di almeno 150 attivisti pacifici pro-Biafra nel sud-est del paese…” La repressione mortale degli attivisti pro-Biafra sta esasperando la tensione nel sud-est della Nigeria. La sconsiderata tattica del ‘grilletto facile’ per controllare la folla ha provocato almeno 150 morti e temiamo che il totale effettivo possa essere assai più alto” – ha dichiarato Makmid Kamara, direttore ad interim di Amnesty International Nigeria…La responsabilità maggiore del bagno di sangue ricade sulla decisione del governo nigeriano di impiegare l’esercito per fronteggiare le iniziative pro-Biafra. Le autorità devono lanciare immediatamente un’indagine imparziale e chiamare i responsabili a rispondere” – ha aggiunto Kamara.“…

Il 30 maggio le forze di sicurezza si sono rese responsabili di ulteriori uccisioni. Nel giro di due giorni, sono morte almeno 60 persone e almeno altre 70 sono state ferite. Il totale effettivo delle vittime, tuttavia, potrebbe essere assai più elevato…Amnesty International ha esaminato le immagini di un raduno pacifico di militanti e simpatizzanti dell’Ipob all’Istituto nazionale di educazione superiore di Aba, il 9 febbraio 2016. I militari hanno circondato il gruppo e hanno aperto il fuoco con proiettili veri, senza alcun preavviso.
Secondo testimoni oculari e attivisti locali per i diritti umani, molti dei partecipanti al raduno di Aba sono stati portati via dai militari. Il 13 febbraio, in un fossato nei pressi dell’autostrada di Aba, sono stati rinvenuti 13 cadaveri, tra cui quelli di alcuni manifestanti che erano stati presi dai militari.
“…

– Scarica le ordinanze:
1_Tribunale di L’Aquila, ordinanza del 2 dicembre 2016
2_Tribunale di L’Aquila, ordinanza del 2 dicembre 2016