Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Overthefortress: la partenza della marcia dal porto di Ancona

Video interventi e comunicato della conferenza stampa

Quello che oggi parte da Ancona è un convoglio “storico” in quanto mai prima di oggi tante persone avevano deciso di mettersi in marcia insieme per portare il proprio sostegno a chi, come i tantissimi profughi bloccati in Grecia, sta cercando una soluzione dignitosa per la propria vita. Trecento sono gli attivisti, provenienti da tutta l’Italia e da diversi paesi europei, che si sono dati appuntamento ad Idomeni, sul confine greco macedone. Attivisti indipendenti ed autofinanziati.

Il convoglio viaggerà sotto la bandiera della staffetta Overthefortress, una campagna lanciata dal Progetto Melting Pot Europa che da mesi sta lavorando sulla rotta balcanica, da un lato per portare un aiuto concreto e dall’altro per monitorare e denunciare le atroci condizioni a cui sono condannate migliaia di persone.
In questi mesi la staffetta #overthefortess ha creato relazioni con tantissimi migranti e volontari internazionali ed oggi questo convoglio ben rappresenta questa contaminazione di esperienze.
I 300 attivisti che marceranno verso ed oltre Idomeni sono una piccola parte di un’Europa diversa, che non è fatta solo di muri, filo spinato e centri di detenzione, ma che è invece accogliente e solidale. Ad Idomeni incontreremo altrettanti volontari che da mesi si stanno adoperando con un lavoro silenzioso al sostegno dei profughi e al proseguo del loro viaggio.
Il convoglio di overthefortress, che sarà formato da 15 mezzi, ha due finalità principali: la prima è quella di portare aiuti umanitari raccolti in questi mesi e donati spontaneamente da centinaia di persone (vestiti, cibo, medicinali e tende), la seconda è una finalità di forte denuncia contro la politica europea.
Di denuncia per l’incapacità di accogliere persone che scappano da miseria e guerra; di denuncia per aver eretto muri e frontiere invece che di adoperarsi per soccorrere chi chiede aiuto; e sopratutto di denuncia per l’accordo che la Ue ha firmato con la Turchia.
E’ paradossale come da un lato si parli di sicurezza e di allarme terrorismo e poi dall’altro si finanzi un paese come la Turchia che non solo fa affari con l’ISIS (armi e petrolio), ma lo sostiene militarmente attaccando i curdi alle spalle che sono l’unico vero contrasto al dilagare dello Stato Islamico in Siria.
Quando i vari Stati europei decidono di chiudere le frontiere e si accordano con gli Stati terzi per bloccare i flussi migratori producono due soli effetti: disperazione e morte!
Quanti bambini affogati siamo disposti a tollerare, quante famiglie distrutte, quanti uomini e donne umiliati?
Questa Europa non ci rappresenta, la destra che urla contro i profughi è la forma politica più vicina all’ISIS, ha la stessa matrice intollerante e violenta. Neofascisti e Lega sono i primi a “sfregarsi” le mani dopo ogni attentato per poter vomitare odio e raccogliere consenso, nell’intento di produrre altra guerra e altra barbarie, in un circolo infernale che non avrà mai fine. Noi vogliamo rompere questo circolo, con i nostri corpi e con le nostre pratiche a sostegno di un mondo che cerchi pace e garantisca diritti.

Marceremo in tanti e tante, arrivando da luoghi diversi d’Italia e d’Europa, insieme, per andare oltre il flusso mediatico di immagini, descrizioni e commenti, mettendo il nostro corpo all’interno di uno dei punti focali intorno ai quali ruota la vita di donne, uomini e bambini, e il destino dello spazio pubblico che finora abbiamo chiamato Europa. La marcia non si fermerà ad Idomeni ma proseguirà il 3 aprile al Brennero, questa volta su un confine a noi più vicino, quello tra Italia ed Austria, per impedire che siano realizzati dispositivi che ostacolino la libera circolazione delle persone.
Marceremo per dire il nostro “Ora basta”, questa guerra all’umano non la potete fare in nostro nome!

Questa non è la nostra Europa!
Canali umanitari subito!
Aprite i confini!