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Pakistan – Rischio effettivo di subire una minaccia grave alla vita o alla persona derivante dalla violenza indiscriminata

Tribunale di Genova, ordinanza del 17 ottobre 2016

Con l’ordinanza del 17.10.2016, il Tribunale di Genova ha accolto parzialmente l’impugnazione del cittadino pakistano della decisione della Commissione Territoriale competente di negargli qualsiasi forma di protezione internazionale o umanitaria, avendo ritenuto il racconto di quest’ultimo “poco specifico e dettagliato oltre che approssimativo”
Il cittadino pakistano aveva presentato domanda di asilo politico avendo fondato timore che la sua vita fosse in pericolo, in ragione di alcuni eventi che gli erano accaduti. In particolare, questi aveva dovuto lasciare il proprio paese a causa di un gruppo terroristico, i cui membri lo avevano avvicinato presso la moschea dove andava a pregare quotidianamente per proporgli di unirsi alla loro missione di Jihad, e dopo il suo rifiuto avevano iniziato a seguirlo e minacciarlo fino a causargli un incidente stradale.
Il Tribunale, basandosi sulla giurisprudenza di legittimità (Cass. SS. UU. n. 27310/08), ha deciso di accogliere la protezione sussidiaria, avendo ritenuto sussistenti i presupposti di “minaccia grave e individuale alla vita o alla persona di un civile derivante dalla violenza indiscriminata in situazioni di conflitto armato interno o internazionale”, ed avendo il cittadino pakistano compiuto “ogni ragionevole sforzo” per circostanziare la domanda e fornire tutti gli elementi pertinenti in suo possesso.
Per il Tribunale di Genova, la condizione di conflitto nella zona di provenienza del ricorrente – ed in diverse altre zone del Pakistan – è ormai generalizzata in ragione di una persistente attività terroristica. Ne consegue che, essendo il cittadino pakistano fuggito proprio per la concreta minaccia di essere coinvolto in un gruppo terroristico, va ammessa la protezione dello stesso, dovendosi rispettare il principio di non refoulement, ovvero il non-respingimento in uno Stato in cui la sua vita sarebbe in serio pericolo.

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Tribunale di Genova, ordinanza del 17 ottobre 2016