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Presentazione del film documentario “Merica!”

Se prima l’Italia era un paese da cui fuggire, essa è divenuta adesso parte di quel Primo Mondo vagheggiato dai migranti di tutto il mondo. Solo la condizione dei migranti non sembra cambiare.

Molti dei brasiliani che oggi partono per l’Italia possiedono un passaporto italiano. Eppure la loro speranza di essere accolti come cittadini a pieno titolo è spesso destinata a scontrarsi con un paese che fatica a integrare chi viene da fuori. Come tutti i migranti, anch’essi soffrono l’ostilità riservata agli indesiderati, costretti a lunghi percorsi burocratici, a un lavoro precario e al razzismo. Ma perché tutto ciò avviene nonostante essi abbiano la cittadinanza del paese d’arrivo? Cosa determina allora davvero l’appartenenza a una comunità?

Girato tra Veneto e Brasile, Merica mostra tutta la complessità dell’esperienza migratoria in Italia e la portata di questi interrogativi sull’appartenenza, a partire dalle storie di alcuni brasiliani partiti per l’Italia o di brasiliani discendenti di italiani. Il documentario non si limita a mostrare queste storie ma cerca di raccontarle nel contesto politico di un territorio come il Veneto. Questa regione esemplifica infatti la mutazione da un’economia povera e fornitrice di emigranti ad una industriale e bisognosa di immigrazione, con tutti gli squilibri che tale mutamento comporta.

Il film vuole essere prima di tutto una riflessione sulle condizioni contemporanee dell’appartenenza, dell’accettazione e del bisogno di riconoscenza sociale che vanno al di la della problematica prettamente migratoria. Nella storia di questi discendenti emerge un contrasto tra lo ius soli e lo ius sanguinis che confonde le tradizionali linee di separazione tra italiano ed extracomunitario, migrante e non, precario ed integrato. Chi ha il diritto di appartenere e quali sono i criteri dell’appartenenza? Il sangue o la presenza sul territorio? Il pregare nella stessa chiesa o condividere le stesse lotte politiche? Attraverso le loro storie di vita, i personaggi affrontano nel loro quotidiano queste domande.

Personaggi

Felippe Fantin de Oliveira
Discendente di emigranti italiani, vive nella difficile periferia di Vitoria, in Brasile. Il suo sogno, una volta compiuti 18 anni, è di raggiungere il fratello Tiago che vive a Verona.

Tiago Fantin de Oliveira
Ha 23 anni ed è partito per l’Italia con la moglie Kezia Da Silva Xavier dopo aver ottenuto con difficoltà la cittadinanza italiana. Convinto di fare fortuna in breve tempo per mantenere la propria famiglia, il suo sogno si è però scontrato con la precarietà e il razzismo di una comunità che lo considera straniero.

Benjamin Falchetto e Edilia Sossai
Figli di emigranti italiani nati a Venda Nova do Imigrante dove vivono da quasi 80 anni. Cittadini italiani e coltivatori di caffè per tradizione familiare, si sono sposati ed insieme hanno avuto 16 figli. Rappresentano la memoria storica della comunità italiana nella loro regione.

Idiwaldo Francescon
I suoi nonni di erano di Treviso, lui è sempre vissuto in Brasile ed è giunto in Italia con la moglie all’età di 50 anni spinto dall’instabilità economica del suo paese. Nella città dei suoi nonni può solo lavorare “in nero” come portiere di notte in un hotel.

Ernesto França Antunes
Non ha ascendenze italiane ma a 24 anni si è trasferito a Verona con la moglie per lavorare. Ha trovato un impiego in una fabbrica e si è integrato nella società italiana pur mantenendo amicizie perlopiù brasiliane e avendo un ruolo importante nella locale chiesa evangelica.

Giancarlo Gentilini
Due volte sindaco ed oggi prosindaco di Treviso, famoso per le sue posizioni sull’immigrazione clandestina.

Sergio Zulian
Responsabile dello sportello di assistenza agli immigrati di Treviso.

Padre Sergio Durigon
Responsabile della Pastorale dei migranti di Piacenza, è anch’egli un brasiliano di origine italiana.

Agostino Lazzaro e Cilmar Franceschetto
Direttori dell’Archivio Pubblico dello Espirito Santo. Dirigono un progetto che raccoglie informazioni sugli emigranti italiani arrivati in Brasile. Alla guida di un mini-bus percorrono lo stato per fornire agli abitanti dell’interno informazioni sui propri antenati che serviranno loro per accedere alla cittadinanza italiana.

Luoghi

Italia
Veronetta
Un tempo quartiere operaio, è oggi il quartiere di Verona dove vive il più alto il numero di immigrati, in particolare brasiliani. Tra essi ci sono anche Ernesto. Tiago e Kezia, protagonisti del documentario.

Sportelli del Coordinamento immigrati di Treviso e di Verona
Sono tra i pochi luoghi di assistenza legale per gli immigrati. Gestiti da volontari si occupano di questioni legate al lavoro, la casa ed il permesso di soggiorno, nodi cruciali della vita del migrante in Italia.

Assembléia de Deus do Brasil di Verona
Chiesa evangelica frequentata unicamente da brasiliani. E’ uno dei luoghi di ritrovo fondamentali della comunità brasiliana di Verona, al punto da essere spesso visitata anche da chi non era praticanti in Brasile.

IV° Gospel Festival di Rovigo
Ritrovo delle chiese di confessione protestante, evangelica a battista, composte perlopiù da cittadini immigrati e spesso fondamentali nella costruzione dell’identità del migrante.

Casa occupata di Treviso
Una casa come ce ne sono molte nel territorio, abitata da lavoratori immigrati regolari che, dopo la chiusura del dormitorio pubblico, non riescono a trovare una casa per le difficili condizioni economiche e le ostilità di chi affitta.

I° congresso Invisible Workers of the WorldVerona
Tra i più importanti incontri sulla precarietà degli immigrati mai organizzati in Italia e punto di incontro delle associazioni di assistenza ai migranti del Veneto.

Brasile

Venda Nova do Imigrante
Una delle più italiane tra le città del Brasile, più del 70% della sua popolazione ha ascendenze italiane. Qui si svolge la “Festa da polenta”, la più grande festa italiana del Brasile

Santa Teresa
Prima città fondata da italiani in Brasile intorno 1870. I suoi abitanti sono quasi tutti discendenti di italiani, svizzeri o tedeschi, emigrati a fine ‘800.

Vitoria
Porto d’arrivo dei transatlantici che portavano gli emigranti italiani in Brasile. Capitale dello stato, è anche sede dell’Archivio Pubblico che conserva i documenti d’arrivo degli emigranti.

Cariacica
Periferia difficile di Vitoria e uno dei comuni più violenti del Brasile. Le famiglie di origine italiana non vivono solo in zone rurali ma anche in centri urbani come questo, spinti dalla povertà delle campagne. Da qui sono partiti due dei protagonisti del documentario

Consolato generale d’Italia a Rio de Janeiro
Ogni giorno centinaia di discendenti di italiani si presentano all’alba per fare una richiesta di cittadinanza italiana, spesso nella speranza di emigrare. Il loro tempo di attesa è di 15 anni.

Note di produzione

Merica è stato prodotto dalla Mithril Production srl grazie al contributo della Regione del Veneto successivo al premio Veneto Studio System, attribuito durante il Festival Videopolis 2005 al documentario Banliyö- Banlieue di Federico Ferrone, Francesco Ragazzi e Constance Rivière. Le riprese sono durate da marzo a settembre ed hanno toccato tutte le province del Veneto oltre che gli stati italiani di Rio de Janeiro e di Espirito Santo mentre il montaggio si è svolto a Roma tra ottobre e novembre.
La prima assoluta del film è stata il 27 novembre al cinema Torresino di Padova in apertura del Festival Videopolis 2006

credits

regia e sceneggiatura
Michele Manzolini, Francesco Ragazzi, Federico Ferrone
immagine e montaggio
Jaime Palomo Cousido
produzione
Mithril Production
con il contributo di
Regione Veneto

produzione esecutiva

Riccardo Pompili Rossi e Giovanni Storaro per Mithril Production
animazioni grafiche
Giuseppe Ragazzini
musiche Terrakota
durata 75′
origine Italia
formato colori, HDV

contatti

mithril production srl
Corso della Repubblica 500040 Castelgandolfo (RM)
www.mithrilproduction.it
[email protected]

federico ferrone [email protected]
michele manzolini [email protected]
francesco ragazzi [email protected]