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Privati della libertà in «zona di transito». Dagli aeroporti francesi agli aeroporti marocchini

Un rapporto congiunto Anafé/Gadem

Foto: HuffPost Tunisie - Antony Drugeon

L’Anafé (Association nationale d’assistance aux frontières pour les étrangers) e il GADEM (Groupe antiraciste d’accompagnement et de défense des étrangers et migrants) hanno organizzato una conferenza stampa a Rabat oggi, 29 Giugno 2017, in occasione dell’uscita del loro rapporto congiunto “Privati della libertà in «zona di transito». Dagli aeroporti francesi agli aeroporti marocchini “.

Questo rapporto tratta i casi di reclusione nelle zone di permanenza temporanea degli aeroporti in Francia e Marocco (in particolare dell’aeroporto Mohammed V di Casablanca). Lì vengono private della libertà e minacciate di rimpatrio immediato le persone che sono state respinte al loro ingresso sul territorio, alle quali è stato impedito di proseguire il viaggio mentre erano in cammino, che sono alla ricerca di una protezione internazionale o, ancora, che sono state respinte alle frontiere di altri Paesi.

«La decisione di trattenerli nelle zone di permanenza temporanea dovrebbe essere presa come ultima ratio e per un periodo il più corto possibile, tuttavia, come GADEM e Anafé dimostrano, attraverso le loro esperienze sul posto, le testimonianze raccolte e le due missioni condotte nel 2012 e nel 2015, che numerose persone sono trattenute nelle zone di permanenza temporanea in Marocco, al di fuori ogni legittima procedura legale, senza controllo giurisdizionale indipendente, in condizioni indegne e al di là del periodo massimo consentito».

Nel presentare il quadro giuridico in vigore, e analizzandone l’effettiva applicazione sul posto, questo rapporto si interroga sulle responsabilità dei diversi soggetti implicati nella gestione del controllo alle frontiere e nella permanenza nelle zone di permanenza temporanea. Dimostra la poca chiarezza della procedura e la completa assenza di visibilità sulla situazione delle persone trattenute in zona di permanenza temporanea e sul loro destino.

«Questo rapporto invita al rispetto non discriminatorio delle garanzie e delle procedure legali previste, ad una profonda revisione della legge e delle pratiche amministrative e di polizia, che danno la priorità ai controlli sempre maggiori alle frontiere a scapito dei diritti e della dignità delle persone».

Il rapporto raccomanda, in particolare, la messa a punto di un vero potere di intervento nei luoghi di reclusione e di un meccanismo di controllo indipendente che consenta una maggior visibilità sulla situazione delle persone trattenute in zone di permanenza temporanea, e che la privazione della libertà sia una misura eccezionale.

Per scaricare il rapporto, cliccare qui


Vedi anche:
Une journée avec les étrangers en rétention à l’aéroport de Casablanca (Reportage), HuffPost Tunisie – Antony Drugeon

Links utili:
www.anafe.orgFB
www.gadem-asso.orgFB