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Processo Lo Deserto + 18 – Le accuse rivolte a Don Cesare Lodeserto

Tratto dal sito http://www.stefanomencherini.org/

Dagli atti del processo le accuse rivolte dal Pm Carolina Elia (Procura di Lecce) a Don Cesare Lodeserto, direttore del Cpt Regina pacis di San Foca (Lecce)

“Pur avendo l’obbligo giuridico di impedire che gli operatori del Centro, direttamente sottoposti al suo potere disciplinare, usassero violenza nei confronti degli stranieri trattenuti, trovandosi in più occasioni ad assistervi, e comunque avendo la consapevolezza che ciò stesse accadendo, non impediva a G. Lodeserto, Vieru, Dokaj, Gozlugol, Mara, Sen di colpire con calci, pugni, spintoni, schiaffi ed altro i cittadini stranieri fuggitivi.

– Abusava personalemente dei mezzi di correzione ai danni di Soiuden Montassar, Jdidi Feker, Yakoubi Ridha, Camisa Amid, Deli Mohamed, Lesmi Habib, Salem Mohamed, Benshine Mohamed, e in particolare unitamente a Vieru, G. Lodeserto, al carabiniere Alberga e ad altri carabinieri (allo stato non identificati), afferrava Souiden per i capelli e lo sbatteva ripetutamente con violenza sul muro, facendogli sbattere prima la nuca e poi la faccia in prossimità dello spigolo della porta, così gli cagionava un trauma cranico commotivo con vasta ferita all’arcata sopraccigliare sinistra; poi armatosi di un manganello in dotazione ai carabinieri in servizio, colpiva nuovamente Souiden sul volto, causandogli la rottura di due denti ed una ferita sotto al mento.
– Unitamente ad alcuni carabinieri (allo stato non identificati) percuoteva Jdidi, Yakoubi, Camisa cagionando loro lesioni personali.

– Sputava sul viso Salem.

– Colpiva con le mani sul volto Deli e Lesmi (quest’ultimo vistosamente sanguinante al viso) dopo che gli stessi erano stati rintracciati e ricondotti al centro in manette.

– Colpiva con uno schiaffo sul viso Benshine e strattonava Louro afferandolo per il cappuccio e spingendolo contro il muro, così unendosi al pestaggio, con conseguenze lesive, compiuto ai loro danni dai carabinieri D’Ambrosio e Ottomano.

Accuse per Francesco D’Ambrosio, uno dei carabinieri graduati in servizio:

“Unitamente ad alcuni carabinieri (allo stato non identificati), percuoteva Louro, Benshine Abedhadi, Salem e li costringeva ad ingoiare carne di maiale cruda (in violazione a quanto prescritto dalla loro religione), con violenze minacce consistite nel tenere ferme le vittime bloccando loro mani e piedi, nell’utilizzare il manganello e/o le dita per spingere la carne in bocca e nel prospettare ulteriori punizioni corporali in caso di disobbedienza.

– Unitamente a D’Epiro Alessandro, Blasi Francesco, Di Pierro Mario, Fumarola Giovanni percuoteva Deli e lo costringeva ad ingoiare carne di maiale cruda, con violenza consistita nel tenerlo bloccato e nel ficcargli in bocca la carne con l’uso del manganello, così cagionandogli altresì lesioni personali”.