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Protezione sussidiaria ad una cittadina nigeriana per la grave situazione socio politica e la condizione femminile nel Paese

Tribunale di Trieste, ordinanza del 12 aprile 2016

Foto di Angelo Aprile

Con una recente pronuncia il Tribunale di Trieste, sottolineando la grave condizione socio politica del Paese – in particolare del Delta State – e la condizione femminile in Nigeria, ha riconosciuto la protezione sussidiaria ad una cittadina nigeriana. Il Giudice ha avuto cura di precisare, altresì, che ai fini del riconoscimento della predetta protezione, si prescinde dalla posizione personale del richiedente.

“Nel caso in esame, […] rispetto alla triste e dolorosa storia personale della signora (caratterizzata da violenze e soprusi), l’attuale condizione socio-politica della Nigeria e la condizione femminile in quello Stato appaiono senza dubbio alcuno idonee ad integrare in presupposti di cui all’art. 14, lettera c), del D.L.vo n. 251/2007 per il riconoscimento della protezione sussidiaria.

Infatti, la Nigeria d’oggi è caratterizzata da elevati livelli di criminalità, con un significativo e concreto rischio di atti di terrorismo e violente sommosse in varie aree del Paese, specie nel Delta del Niger, dove l’Autorità statale non riesce a garantire il rispetto della legalità. Dalle notizie diffuse su diversi siti internet emerge un allarmante e desolante quadro per la tutela dei diritti inviolabili dell’uomo, in quanto il pericolo per qualsiasi cittadino nigeriano di essere vittima di attentati rischia di diventare una condizione costante della sua vita quotidiana (…omissis…) in presenza della minaccia derivante dalla violenza indiscriminata in situazioni di conflitto armato interno o internazionale si prescinde dalla posizione personale del richiedente, posto che diversamente da quanto previsto per lo status di rifugiato, il principio di personalizzazione della minaccia o del danno non si applica alla protezione sussidiaria ex art. 14 lett. c) d.lgs n. 251 del 2007 (cfr., ex multis, Cass. Civ. n. 6503/2014; App. Trieste, 7/2016)”.

– Scarica l’ordinanza
Tribunale di Trieste, ordinanza del 12 aprile 2016


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