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Racconti di abusi e violenze dei migranti che vivono lungo le strade di Parigi

Mark Townsend, The Guardian - 17 marzo 2018

Migranti in un campo improvvisato ricoperto di neve sul canale Saint-Martin di Parigi. Photo: Yoan Valat/EPA

Da un campione di quasi 300 rifugiati, circa il 10% dei 2.950 migranti che dormono all’aperto nella capitale francese, è emerso che il 42% degli intervistati non si sente al sicuro.

Lo studio (.pdf) è stato condotto dall’organizzazione per i diritti umani Refugee Rights Europe, con base a Londra, e si tratta di una delle più ampie ricerche indipendenti sul tema dei rifugiati bloccati a Parigi. Secondo lo studio, il 75% degli intervistati ha dichiarato di essere stato vittima di attacchi verbali, principalmente a sfondo razzista.

Un giovane sudanese di 29 anni, ad esempio, ha affermato: “Mi hanno detto: ‘Non puoi restare qui. Voi sporcate, questo posto ormai è pieno di quelli come voi e noi siamo stufi’”.

Lo studio, pubblicato questa settimana, ha inoltre rivelato che un quinto degli intervistati dichiara di aver subito violenze fisiche da parte dei parigini, mentre il 5% ha affermato di essere stato abusato sessualmente dai cittadini francesi.

Più di 1 su 10 ha poi confermato di conoscere almeno un rifugiato morto mentre si trovava a Parigi. Un ragazzo afghano di 29 anni ha detto ai ricercatori: “Ho conosciuto molte persone che sono poi morte qui. Si sono uccise a causa delle terribili condizioni di vita”.

Intervistati a fine gennaio, un gruppo di rifugiati ha affermato di aver assistito al suicidio di un ragazzo che si era gettato nella Senna proprio alcuni giorni prima.
Il numero di migranti che vive a Parigi è aumentato a ottobre 2016, dopo che le autorità hanno smantellato il campo noto come “la giungla di Calais”. Migliaia di persone di sono spostate nei campi improvvisati lungo le strade di Parigi. Sono molte le persone riluttanti a fare la richiesta di asilo in Francia perché intenzionate a stabilirsi in Gran Bretagna.

Più di un terzo degli intervistati ha poi affermato di aver subito violenze anche da parte della polizia, con l’86% che dichiara di aver avuto a che fare con gas lacrimogeni. Gli intervistati hanno raccontato come la polizia abbia spruzzato gas lacrimogeni all’interno delle loro tende mentre stavano dormento; altri ancora hanno spiegato come i poliziotti abbiano distrutto le loro tende. Tra gli intervistati figurano anche 58 bambini, molti dei quali continuano vivere per strada nonostante abbiano affermato di essere, o comunque essere stati riconosciuti, come minorenni.

Nonostante alcuni avessero i requisiti necessari per entrare legalmente nel Regno Unito, a causa di mancanza di informazioni non hanno fatto richiesta di ricongiungimento familiare con in propri parenti in Gran Bretagna così come previsto dallo schema di trasferimento dell’UE.

Marta Welander, responsabile di Refugee Rights Europe, ha dichiarato: “Nonostante le promesse del Presidente Macron di non lasciare nessun rifugiato per strada entro la fine del 2017, un gran numero di persone ha trascorso l’inverno in stato di indigenza, dormendo all’aperto a temperature sotto lo zero e con scarso o assente accesso ai servizi igienici”.