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Raddoppia numero morti a frontiera Usa-Messico

Il numero di migranti clandestini morti mentre cercavano di attraversare il confine tra Messico e Stati Uniti è almeno raddoppiato dalla fine degli anni 90, secondo un rapporto dell’ufficio investigativo del Parlamento Usa.

La maggior parte delle vittime si registrano in Arizona, perché l’aumento delle misure di sicurezza di confine nelle aree urbane di California e Texas ha costretto i migranti a intraprendere una rotta più pericolosa, che passa attraverso il deserto dell’Arizona, secondo lo studio del General Accounting Office (Gao).

Il bilancio è stato di 472 morti nel 2005, rispetto ai 241 del 1999, indica lo studio, secondo cui c’è stato un netto aumento di bambini e donne tra le vittime, probabilmente anche perché è più difficile per gli uomini, rispetto al passato, emigrare e poi portare successivamente con sé le famiglie.

“Sono ancora un piccolo numero, ma sempre più spesso la gente si porta direttamente dietro la famiglia perché progettano di restare”, ha detto Laurie Ekstrand, direttrice del settore Sicurezza Interna e Giustizia del Gao. “Sta diventando più difficile venire e andare”.

La zona di frontiera di Tucson, in Arizona, in cui i migranti trascorrono giorni a camminare nel deserto caldo, rischiando la disidratazione, registra da sola la metà di tutte le morti del 2005.

Lo studio del Gao ha analizzato i dati forniti dalla Guardia di Frontiera e dal Centro nazionale per le statistiche sanitarie, nonché i registri di morte statali tra il 1985 e il 2005.

Mentre il numero di migranti morti è raddoppiato in un decennio, non c’è un corrispondente raddoppio del numero degli immigrati clandestini giunti sul territorio Usa, conclude il rapporto.