Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Reggio Emilia – Rassegna di proiezioni “I diritti non hanno confini”

A cura dell’Associazione Città Migrante in collaborazione con il progetto Caffè Babele

Con questa iniziativa l’Associazione vuole dare alcuni spunti di riflessione in merito ai percorsi di lotta per l’emancipazione degli esseri umani dalla moderna schiavitù globale.
Il percorso si snoda partendo dalle flessibili forme di lavoro schiavo nella Metropoli Europa spingendosi fino al confine sud mediterraneo; tracciando un sentiero che dalle rivolte anticoloniali algerine dagli anni ’50 arriva fino alla perfezione scientifica con cui vengono sviluppate le strategie israeliane per vessare ed annientare un popolo ed una cultura: la Palestina. Palestina che oggi si può ritenere il più grande Cpt sperimentale a cielo aperto del mondo, dove milioni di esseri umani subiscono la logica di dominio imperiale che, una volta testata l’efficacia, viene poi esportata su vasta scala. Tecniche militari e di polizia ad alto rendimento, impianti culturali di massa per l’annichilimento psicologico del migrante e dispositivi legislativi che da Shengen fino alle ordinanze comunali incentivano regimi di apartheid e di nuovo colonialismo.

Questa iniziativa è dedicata ad “Abu”, quattordicenne afghano, trovato morto legato ad un tir a Bertinoro, Forlì il 23 gennaio 2008.
Morto di confine, vittima di una guerra che non aveva scelto.

Appuntamenti

Domenica 10 febbraio, h.16.00
In questo mondo libero…
Ken Loach

Angie è una giovane donna divorziata con un figlio undicenne, Jamie, che vive con i nonni. Licenziata in tronco da un’agenzia per cui procurava manodopera proveniente dai paesi dell’Est, Angie decide di mettersi in proprio. Insieme all’amica Rose crea un’agenzia di reclutamento che gestiranno in coppia. Il confronto con la realtà dell’immigrazione, clandestina e non, le imporrà delle scelte che non andranno tutte nella stessa direzione. Loach afferma: “Lo sfruttamento è cosa nota a tutti. Quindi non si tratta di una novità. La cosa che ci interessa di più è sfidare la convinzione secondo la quale la spregiudicatezza imprenditoriale è l’unico modo in cui la società può progredire; l’idea che tutto sia merce di scambio, che l’economia debba essere pura competizione, totalmente orientata al marketing e che questo è il modo in cui dovremmo vivere. Ricorrendo allo sfruttamento e producendo mostri”.

Domenica 24 febbraio, h.16.00
Ogni cosa è illuminata
Liev Schreiber

Un giovane ebreo americano decide di andare alla ricerca della donna che durante la Seconda Guerra Mondiale in un villaggio in Ucraina aveva salvato la vita a suo nonno, nascondendolo durante un raid dei Nazisti. Il ragazzo viene aiutato nella sua ricerca da Alex, un ragazzo del luogo.

Domenica 9 marzo, h.16.00
Private
Saverio Costanzo

Riflessione sulla guerra israelo-palestinese vista a Gaza dall’esperienza (tratta da una storia vera) di una famiglia palestinese che abita in una casa situata tra un villaggio palestinese e un insediamento isrealiano. Data la posizione strategica, l’abitazione viene occupata dall’esercito israeliano ma a seguito del rifiuto del padre, di abbandonare la casa, inizia una drammatica convivenza. La ripartizione logistica degli spazi della casa fatta dagli invasori obbliga il professore con la sua famiglia al pian terreno mentre il primo piano viene occupato dai soldati israeliani. L’osservazione del conflitto attraverso gli occhi di una famiglia palestinese con accurate descrizioni sulle differenti reazioni dei cinque figli e dei genitori a questa restrizione dei loro spazi vitali, presenta in modo molto efficace le differenze tra due popoli nella loro complessità: attraverso differenti comportamenti, stili di vita e modi di pensare dei vari personaggi.

Domenica 30 marzo, h.16.00
Paradise Now
Hany Abu-Assad

Due amici palestinesi, sono stati reclutati come kamikaze. Il giorno prima sella loro missione decidono di passare il tempo per l’ultima volta in compagnia delle loro famiglie.
L’indomani, arrivato il momento fatidico, qualcosa non va e i due che si perdono di vista, dovranno fare i conti con la paura…

Domenica 16 aprile, h.16.00
La Battaglia di Algeri
Gillo Pontecorvo

Nell’ottobre 1957, mentre i paracadutisti del colonnello Mathieu rastrellano la Casbah, Ali La Pointe, uno dei capi della guerriglia algerina, rievoca il passato, l’organizzazione dell’FLN (Fronte di Liberazione Nazionale), gli attentati, gli scioperi, le delazioni. Ali La Pointe è ucciso, ma tre anni dopo, in dicembre, il popolo algerino scende in piazza, proclamando la propria volontà di indipendenza.

Tutte le proiezioni avranno luogo presso:
Laboratorio Aq16, via F.lli Manfredi 14, ex Foro Boario, RE