Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Richiesta di attivazione di infopoint sul confine Adaševci/Serbo-Croato

Moving Europe, gennaio 2016

Carissimi,
Nelle ultime settimane abbiamo fornito infopoint temporanei in vari punti, uno dei quali alla stazione di servizio vicino a Adaševci (Serbia), che dista 20 km dal punto di ingresso ufficiale verso la Croazia. Questa è uno degli ultimi punti della rotta dei Balcani in cui gli attivisti indipendenti possono sostenere i rifugiati nel loro cammino e monitorare il corridoio controllato dallo Stato.

#Che cosa abbiamo fatto?

Abbiamo distribuito volantini informativi sulla rotta dei Balcani in diverse lingue; abbiamo appeso sul nostro furgone una mappa dei diversi paesi e dei vari punti di passaggio; abbiamo creato una stazione di ricarica per i telefoni cellulari usando una batteria per auto o un generatore; abbiamo fornito una connessione WiFi; e naturalmente abbiamo risposto alle domande e aiutato le persone nei loro bisogni più concreti (per esempio comprando acqua quando non veniva distribuita dalle ONG in loco, ecc.).

#Perché questo posto è importante?

Attualmente, quasi tutti i bus provenienti da Prešovo (confine serbo-macedone) o Belgrado rimangono per ore in attesa nelle stazioni di servizio, prima di andare alla stazione dei treni di Šid. Le persone, solitamente, scendono dai bus e gironzolano per la stazione di servizio e il parcheggio, quindi hanno un po’ di tempo per parlare o ricaricare il cellulare. È l’ultima occasione per poter dare loro delle informazioni indipendenti prima che entrino nel “corridoio” per la Croazia.

Inoltre, qualche settimana fa, gli Stati europei hanno chiuso il corridoio per l’Europa centrale a coloro che non provengono da Siria, Afghanistan e Iraq. Ciononostante, a Belgrado e Sid continuano ad arrivare persone provenienti anche dai paesi esclusi. I migranti che cercano comunque di attraversare il confine per la Croazia denunciano i respingimenti illegali compiuti dalla polizia croata. Per le persone provenienti dai paesi esclusi la situazione è molto precaria, dato che rimangono bloccate in Serbia e si trovano ad affrontare pessime condizioni e prospettive. Una nuova squadra informativa potrebbe aiutare queste persone con interventi di prima necessità, monitoraggio e informazione.

#Com’è la situazione?

Abbiamo spesso incontrato molte difficoltà nel mantenere questo punto informativo, perché il commissariato serbo ha cercato di vietare ai gruppi non registrati di fermarsi alla stazione di servizio. Abbiamo cercato di registrarci sia singolarmente che unendoci ad altre organizzazioni sul posto, cosa che ci è stata negata.
Tuttavia, possono controllare lo spazio di fronte al motel, ma non il distributore di benzina, il quale è uno spazio pubblico. Ha quindi senso restare lì, dove possiamo avvicinare quasi tutti quelli che passano dal corridoio di transito ufficiale.

Naturalmente, il numero di persone in attesa alla stazione di servizio varia radicalmente da un giorno all’altro, a seconda del numero di arrivi sulle isole greche.

In generale, non vi è alcuna garanzia che un nuovo punto di informazione non venga osteggiato dalle autorità governative, e forse bisognerà lottare giorno per giorno per rimanere lì. Ma l’osservazione politica indipendente e lo scambio di informazioni non possono essere lasciate solo nelle mani delle O(N)G.

La lotta per l’apertura delle frontiere e la libertà di movimento continuerà, sulla rotta dei balcani. La rotta dei Balcani rimarrà uno spazio fortemente problematico, e noi vogliamo sostenere il più possibile l’incredibile lotta sociale portata avanti quotidianamente da rifugiati e migranti. Questo significa, in pratica: tenere i corridoi aperti e – se necessario – riaprirli. Per tutte le persone, di qualsiasi nazionalità.

Se state pensando di creare un infopoint sul posto, saremo lieti di rispondere a qualsiasi domanda sull’argomento.

Solidarietà!

Moving Europe Info Bus Crew