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Rimini – Immigrazione: il fronte dell’emergenza si sposta ad est… in Romania.

Presentazione attività Centro Servizi Immigrati del Comune di Rimini

Oltre alle quasi 5.000 regolarizzazioni, negli ultimi mesi sono arrivate a Rimini non meno di 2.000 persone, in gran parte rumeni: entrano facilmente, ma non possono lavorare e quindi sfociano ben presto nell’illegalità.

E’ l’appello lanciato ieri dall’assessore ai servizi sociali Stefano Vitali durante la presentazione dell’attività (2001 e 2002) del Centro servizi immigrati del Comune gestito dalla Caritas: 1.052 utenti nel 2001, 1.719 nel 2002, 1.270 nei primi 6 mesi del 2003.
Vitali ha aggiunto: “Non c’è bisogno del gommone per entrare in Italia, basta un pulmino. Con le nuove normative, dalla Romania non serve il passaporto, una persona diventa illegale solo se supera i tre mesi di permanenza. Arrivano intere famiglie e questo non ci permette di organizzare in tempi brevi politiche sociali adeguate.
E’ un problema adesso, ancora di più in futuro”
.
Il direttore della Caritas don Renzo Gradara ha specificato che il Csi ha prevalentemente operato nel campo della regolarizzazione: “Ora cambia il volto del servizio, sorgeranno vertenze sociali. Negli ultimi si entra attraverso la porta dell’est”. In provincia si stimano circa 16mila immigrati regolari.
Luciano Marzi, responsabile del Csi, ha spiegato che gli eventi degli ultimi due anni (dall’11 settembre alla crisi irachena, all’esodo dall’Est Europa) hanno contribuito a modificare il quadro dell’immigrazione mentre la legge Bossi-Fini e la conseguente difficoltà di emergere dalla clandestinità sono state la molla che hanno fatto nascere il bisogno di conoscere procedure e cavilli burocratici.
Nel 2002 sono state 792 le richieste di informazione (al Csi) per regolarizzarsi. Alto anche il numero di consulenze legali (dalle 48 del 2001 alle 73 del 2002) e le richieste di lavoro (da 54 a 96). In diminuzione le richieste di ricongiungimento familiare a causa della maggiore difficoltà e lentezza delle procedure.
In media un terzo delle persone che si rivolge allo sportello del centro servizi immigrati è italiano: i datori di lavoro sono l’unico sponsor di cui gli extracomunitari possono avvalersi per poter restare in Italia legalmente. Numericamente gli albanesi, pur rimanendo tra i primi a richiedere assistenza, sono stati superati dai cittadini dell’Est Europa (146 nel 2001, 562 nel 2002, 396 nei primi sei mesi del 2003): ucraini, moldavi, russi.
Ma soprattutto rumeni che passano le frontiere legalmente con un permesso turistico, ma in Italia non possono lavorare e quindi sono costretti all’illegalità nel giro di pochi mesi. A Rimini a fronte delle quasi 5mila regolarizzazioni della Bossi-Fini, negli ultimi mesi sono arrivati oltre 2mila immigrati dell’Est, che già sperano in una nuova sanatoria.
Per venire incontro alle esigenze degli immigrati e per agevolare i processi d’integrazione il Centro servizi immigrati ha pubblicato una guida ah hoc e un depliant in nove lingue con le informazioni, dal lavoro all’assistenza sanitaria, dalla scuola ai servizi presenti sul territorio. Per gli operatori è invece disponibile una guida sulle regole dell’immigrazione e sulle risorse.